di MATTEO MARINI
“E adesso, finalmente, collaboriamo”. L’appello da tenere bene in considerazione, viene da Sandro Palmetti, titolare e direttore del Centro ippico Marignano. I destinatari sono i nuovi gestori del Horses riviera resort, dopo l’annuncio del cambio al timone della cattedrale dell’ippica marignanese, chiuso a settembre, affondato dalla mancanza di presenze alle manifestazioni e per una gestione inadeguata. Una richiesta rivolta anche all’Amministrazione comunale, che molto può e deve chiedere ai Ferretti: “Sono ormai sei mesi che chiedo al sindaco di organizzare un incontro. La verità è che il resort volevo prenderlo io in gestione – ammette Palmetti – ma hanno preferito chiamare gente da fuori. Allora voglio chiedere: collaboriamo, non facciamoci la guerra”.
Sandro Palmetti conosce bene le potenzialità e le caratteristiche del Riviera resort, diretto da lui nei primi due anni. Il suo curriculum e quello del suo circolo sono lunghissimi. Tra i diversi riconoscimenti, è stato premiato per due volte come istruttore dell’anno dalla Anie (l’associazione nazionale di istruttori d’equitazione) nel 2004 e nel 2011 per gli eccellenti risultati raggiunti assieme ai suoi allievi nel settore giovanile; è responsabile del dipartimento per la disciplina olimpica di salto ostacoli della Fise (Federazione italiana sport equestri). Solo nel 2011 i suoi ragazzi hanno ottenuto 19 medaglie in manifestazioni regionali e nazionali, 26 nel 2012 nelle tre discipline olimpiche, come il salto ostacoli, dressage e il completo. E per il 2013 quattro allievi sono stati selezionati per gli Internazionali.
Dopo aver inanellato una serie di successi crescente, nei 25 anni di vita del Centro ippico Marignano, Sandro Palmetti ha chiesto, più volte, di poter guidare la struttura dei Ferretti, che dopo il suo abbandono a causa di divergenze sulla gestione, ha conosciuto il suo annus horribilis nel 2012. Il calendario pubblicato sul sito riportava l’elenco delle manifestazioni annullate, sono state più o meno la metà del totale. A causa soprattutto della mancanza di iscritti, sulla cui responsabilità non si può solo tirare in ballo la crisi economica: “La struttura è stata gestita molto male. Al centro Italia è diverso ci sono meno strutture rispetto al resto della penisola. Se non c’è cordialità, disponibilità e professionalità dal nord si fermano a Bologna e non scendono fino a qui. Una bella struttura non basta, bisogna sapere come farla lavorare. E i risultati della passata gestione, quella di Alessandro Calleri, si sono visti”. Tradotto: un disastro.
Horses Riviera Resort ricomincia allora con un nuovo staff, diretto dal cavaliere Massimiliano Baroni. I Ferretti hanno lasciato la gestione, mantenendo la proprietà della struttura. Sono già in calendario con i primi appuntamenti fissati già alla fine di gennaio e febbraio. La società sportiva che ne ha preso le redini ha mantenuto il nome del centro. Il presidente è l’allevatore Massimo Ferilli, fratello dell’attrice di Fiano Romano. Insomma i Ferretti hanno preferito di nuovo guardare più lontano mentre, secondo Palmetti, è utile cercare a casa nostra quello che serve: “Durante la mia gestione tutto funzionava, ho dimostrato di saper lavorare bene e i miei risultati mi hanno dato ragione. Comunque sono disposto ad aiutarli, perché serve anche collaborare con chi è del posto, conosce il lavoro e la situazione locale. I nostri due centri devono saper convivere e non farsi del male”. Il centro ippico Marignano infatti va a gonfie vele. Conta un centinaio di iscritti, ma da qui passano più di 300 bambini durante il centro estivo da giugno a settembre.
Le richieste di Sandro Palmetti sono per ora cadute nel vuoto, nonostante la disponibilità del sindaco di San Giovanni Domenico Bianchi, a organizzare un incontro. Il pericolo è quello di incappare negli stessi errori di gestione già responsabili del fallimento appena alle spalle. A cominciare dalla scuola: “Nella gestione passata – conclude Palmetti – non è stato dato quello che cercava chi veniva da fuori. Non sapevano come trattare gli ospiti, le strutture non erano sempre disponibili nonostante avessero alzato i prezzi. Inoltre si era deciso di aprire la scuola di equitazione con personale inesperto. Per questo me ne sono andato. Quello non è un centro per fare scuola, piuttosto una cattedrale per manifestazioni ed eventi. Deve lavorare per quello. Chi porta il proprio cavallo lì e lo deve lasciare chiuso ogni weekend perché ci sono i campionati, non ci resta tanto a lungo. E lo dico anche come cittadino di San Giovanni, mi dispiacerebbe che non funzionasse perché è una struttura importante per il nostro territorio, io quel centro l’ho visto nascere e l’ho gestito”.
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