E’ durata poco la festa per Riccione e Cattolica. Doveva essere la principale novità in tema di trasporti e invece no. Tutti su gli scudi. Ecco cosa hanno scritto all’Amministratore delegato di Trenitalia, Ing. Vincenzo Soprano, il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, Massimo Pironi sindaco di Riccione e Piero Cecchini primo cittadino a Cattolica.
“Siamo rimasti sconcertati quando nella giornata di venerdì 7 giugno, abbiamo appreso dagli avvisi via e-mail di Trenitalia che le previste fermate dei Frecciarossa 9593 e 9594, erano state improvvisamente soppresse e ai viaggiatori già in possesso di regolare biglietto veniva garantito un servizio sostitutivo. Mentre ciò accadeva sul sito di Trenitalia era ancora possibile consultare l’orario che prevedeva le fermate nelle stazioni citate. Addirittura, sempre nel sito di Trenitalia, era ancora presente il comunicato stampa datato 4 giugno in cui si faceva menzione dell’attivazione delle fermate di Riccione e Cattolica e di Fano e Senigallia nelle Marche. Per prima cosa chiediamo di conoscere la ragioni di questi improvviso e inaspettato dietro front, dopo che per alcune settimane questo servizio era stato, giustamente, pubblicizzato come un punto di eccellenza dell’offerta estiva di Trenitalia. Ciò che però ci preme di più, è trovare il modo per attivare nuovamente le fermate che sono state soppresse. Non potrà sfuggire alla Sua attenzione la notevole capacità ricettiva del bacino turistico della Romagna, e nel caso specifico dell’area rappresentata da Riccione, Cattolica e Misano”. E poi ancora: “La nostra non è una rivendicazione campanilistica è la volontà di affermare il riconoscimento di un sistema economico e sociale che sarebbe penalizzato dalla soppressione delle fermate in oggetto. E’ evidente che tutti gli operatori del mondo del turismo e del commercio sono al nostro fianco. Ricordiamo che da anni le nostre amministrazioni e le categorie economiche hanno attivato una campagna di promozione per incoraggiare l’uso del treno per raggiungere le località turistiche, fino al punto di rimborsare il prezzo del biglietto ferroviario. Così avremmo fatto anche per tutti coloro che avessero preso il Frecciarossa nei giorni scorsi. Vogliamo essere ancora speranzosi ed augurarci che non si tratti di una soppressione ma di un rinvio. Non ci costringa a pensare che riporre la nostra fiducia in Trenitalia sia stato un errore.”
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