Niente contratti di acquisto, per il momento. Ma la strada sembra tracciata. I buyer asiatici (nela foto con il presidente del Consorzio di Promozione della Piadina Romagnola Elio Simoni) hanno incontrato i vertici del Consorzio per conoscere da vicino ‘il nostro pane’. “Incontro per ora conoscitivo, in vista di future collaborazioni di mercato – spiega Simoni. – Quello che ci ha colpito è stata la loro curiosità verso il prodotto, di cui hanno voluto conoscere i dettagli di tutto il percorso di certificazione Igp, nonché assaggiarlo declinato nei diversi abbinamenti: con lo scquacquerone, i salumi piacentini, il prosciutto di parma, il salame felino”.
Non sono mancate, raccontano gli organizzatori, le sorprese e gli apprezzamenti per gli “insoliti” abbinamenti con squacquerone e fichi caramellati, e la delizia della piadina assaggiata con la nutella. “Questo incontro è stata l’ulteriore conferma, se ce n’era bisogno, dell’apprezzamento della piadina romagnola nel mondo. La Cina – conclude Simoni – offre orizzonti amplissimi per il nostro prodotto di cui viene apprezzato l’intreccio di cultura, territorio e versatilità. Le basi sono state gettate, nei prossimi mesi vedremo gli sviluppi”.
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