Quanti curriculum scompaiono senza lasciar traccia? Quanto tempo pensiate ci voglia per scartare un curriculum alla prima cernita? Secondo i sondaggi non più di 20 secondi, ma a volte anche meno. Soprattutto di questi tempi in cui cercare un lavoro è un vero e proprio lavoro e un selezionatore riceve decine e decine di profili professionali al giorno. Infatti, se per il candidato il curriculum è il primo strumento da utilizzare per avvicinarsi al mondo del lavoro, per il selezionatore rappresenta un mezzo per scartare rapidamente le persone che non soddisfano anche solo uno dei parametri analizzati.
Scrivere un curriculum efficace e che sia in grado di attirare l’attenzione del selezionatore per molti è veramente difficile. Ma non impossibile. Il curriculum è infatti il biglietto da visita con cui ci si presenta alle aziende e se non lo si è scritto in modo curato rischia che venga cestinato. E allora quali sono gli “orrori” più comuni? Vediamoli.
Per l’indirizzo email al bando i voli pindarici e di fantasia. E’ bene che sia semplice, “nome punto cognome” e un provider di qualità , meglio ancora un dominio con il vostro nome. Lunghezza del curriculum, meglio non più di due pagine e scritto con carattere non inferiore a dieci e massima sintesi.
Molte aziende oggi cercano i propri candidati tramite i social network. Attenzione quindi a ciò che si mette in rete, cercando di evitare, ad esempio, l’ultima bravata di fine estate o il selfie al volante con l’amica o l’amico del cuore. Non è così raro, anche su Linkedin stesso, il principale network di profili professionali, trovare immagini che nulla hanno a che vedere con la propria posizione, attuale o ambita. Insomma, la propria reputazione online va curata. La completezza delle informazioni e l’attenzione per i dettagli contribuiscono a rendere il cv più chiaro ed efficace. Ad esempio, sarebbe bene spiegare nel modo più lineare possibile le mansioni svolte, senza giri di parole. Sarebbe bene allineare la descrizione delle competenze tecniche agli strumenti utilizzati per portare tali attività a termine. Il formato Europass è finito. Meglio rivolgersi ai programmi di scrittura come Office e Pages propongono modelli più creativi. Ma eccoci al dunque per svelare il motivo più banale e ricorrente per cui un curriculum viene cestinato. Il curriculum vitae è un documento a tutti gli effetti, pertanto richiede un linguaggio formale ed accurato, privo di refusi o, peggio, inesattezze grammaticali o di battitura, che possano lasciare intendere una certa noncuranza da parte del candidato, superficialità nella preparazione di quello che dovrebbe essere il biglietto da visita presentato all’eventuale datore di lavoro, se non addirittura scarsa padronanza della lingua italiana. Il consiglio è di rileggerlo più volte e di farlo passare sotto la lente di altre persone che potrebbero notare errori a noi sfuggiti. E in bocca al lupo! (b.r.)