Amo la mia città, i suoi luoghi, le sue strade, la sua gente…, perfino i suoi difetti. Sono nato a Riccione 36 anni fa, mi sono diplomato all’Itis di Rimini e hobby musica e sport. Sono un imprenditore che come tanti sa cosa vuol dire avere a che fare con conti da pagare, clienti da ascoltare, burocrazia da smaltire. Sono un cittadino che si riconosce nei valori della solidarietà, dell’uguaglianza, della libertà di fare impresa, avendo cura infinita nei confronti dei diritti e doveri dei singoli e della comunità. Le difficoltà per famiglie e aziende in questi anni sono aumentate, in tasca ci sono sempre meno soldi e imprese, alberghi e pubblici esercizi chiudono o affermano che a breve chiuderanno. Eppure viviamo in un luogo che ha saputo cambiare pelle e infrastrutture, presentandosi al mondo con una invidiata e invidiabile concretezza creativa. Riccione ha saputo investire per riqualificarsi e rinnovarsi nelle fondamenta, cosa che città ben più grandi non hanno saputo o voluto fare. Malgrado questo, però, la crisi economica ha colpito anche la nostra città in modo palese. Ma è proprio in tempi come questi che quella libera associazione di idee e di persone che chiamano ‘politica’ dovrebbe dimostrare di cambiare passo, dettando nuove priorità sulla base delle esigenze dei cittadini, prendendo decisioni sulle basi di etica e moralità. Riccione non può accontentarsi di un’ordinaria gestione, ma deve ambire a diventare meta europea; i tanti anni spesi per lo sviluppo urbano, devono lasciare il posto ad un rifacimento strutturale ecocompatibile, alla cura del particolare, alla creatività e allo slancio che i giovani, con la loro forza di sognare, possono esprimere.
E’ un obbligo morale per genitori come me dare una prospettiva ai propri figli, educandoli al superamento delle difficoltà instradandoli in percorsi formativi che una società seria dovrà essere in grado di fornire. C’è bisogno di grande entusiasmo che solo una prospettiva concreta e tangibile può dare, alimentata da passione, competenza, lealtà e responsabilità di chi occupa ruoli fondamentali all’interno di un’amministrazione. Vedo una città capace di esprimere le proprie sensibilità attraverso i cittadini, educata al rispetto di regole uguali per tutti, guidata con decisione e condivisione.
Vedo una località turistica in grado di valorizzare il territorio, che sappia qualificare i servizi attraverso la sburocratizzazione, capace di incentivare in modo equo quanti abbiano la volontà di rinnovarsi e progredire. Vedo un città su misura per i diversamente abili e capace di favorire uno sviluppo sociale solidale. Non amo le belle parole e i buoni propositi privi di contenuti ed è per questo che con i forum si è dato vita ad un loro processo di sviluppo favorendo la partecipazione di quanti vogliono contribuire, indipendentemente dall’iscrizione o meno al partito.
Negli ultimi anni si è fatto l’errore di non percepire a sufficienza le esigenze della città e dei cittadini ed è per questo che, grazie soprattutto all’elettorato esterno agli iscritti, il PD sta cambiando all’interno riconoscendo gli errori ed i limiti che hanno contraddistinto fallimenti gestionali ormai noti. Fare politica è agire per creare spazi piuttosto che occuparli e chi la esercita deve comprendere la necessità di fare anche più di un passo indietro. La Politica deve saper esprimere qualcosa di nuovo e di diverso, ed è quello che sta tentando di fare il mio partito, il Partito Democratico guidato da Matteo Renzi che ho convintamente sostenuto fin dalle primarie del novembre 2012; quel PD che a Riccione mi sono assunto la responsabilità di guidare in prima persona all’ultimo congresso. Un PD saldamente ancorato alla coalizione di centrosinistra, rinnovata, ma allargata ad esperienze civiche capaci di esprimere il meglio dei cittadini volenterosi che credono negli ideali fondamentali di una società sana.
Occorre aprire una stagione nuova in città, fatta di collaborazione, partecipazione e trasparenza, nel nome della libertà che di per sé viva e prosperi, e non perché concessa, totalmente o parzialmente, dalla politica. Riccione tornerà al posto che le compete scandendo il passo per il territorio riminese, e per il Paese intero, nel momento stesso in cui si libererà delle paure e dei lacci che la imbrigliano lasciando finalmente spazio alla fantasia, all’operosità, alla creatività di chi ogni giorno la fa grande: la sua gente e le sue imprese. Cultura, cultura ed ancora cultura, la sola in grado di elevarci e differenziarci. È il momento di credere nel nostro Rinascimento! Per questo ho scelto di concorrere alle primarie di coalizione attraverso le quali il centrosinistra sceglierà il candidato a sindaco per le prossime elezioni amministrative.
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