“Abbiamo il dovere non solo di ricordare, ma di tenere bene a mente che quella tragedia è accaduta. Non è solo un racconto che si tramanda. Così come dobbiamo ricordarci di chi si è opposto, di chi ha combattuto dall’inizio alla fine a difesa della libertà”. Con queste parole, rivolgendosi in particolare agli attenti e partecipi ragazzi della VA e VB della scuola primaria Enrico Toti e della V della scuola primaria di Miramare “Villaggio nuovo”, il sindaco Andrea Gnassi ha aperto la cerimonia commemorativa del Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale in ricordo delle vittime del nazismo e dell’olocausto, svolta questa mattina in via Madrid, accanto al monumento dedicato alle vittime dei lager nazisti e di tutte le prigionie. “La nostra è una città che ha vissuto sulla propria pelle la tragedia della guerra, che è stata colpita da 400 bombardamenti e che ha saputo rialzarsi e costruirsi un futuro – ha detto il sindaco ai ragazzi. – Una guerra che è nata dall’odio è che è stata alimentata dall’idea che qualcuno fosse inferiore all’altro e che per questo andava annientato. Quando sarete più grandi e girerete l’Europa, vi invito ad andare a visitare i campi di concentramento, per capire davvero a cosa può portare l’odio”.
Alle parole del sindaco è seguita la testimonianza toccante di Roberto Tamburini in rappresentanza dell’Associazione Nazionale ex-militari internati, presente alla cerimonia insieme alle associazioni combattentistiche e d’arma. Poi è stata la volta dei ragazzi delle scuole Toti che hanno presentato i lavori realizzati in classe con gli insegnanti sul tema della shoah, del razzismo e della guerra. Prima della deposizione della corona d’alloro al monumento dedicato alle vittime dei lager, il Prefetto di Rimini Claudio Palomba ha consegnato a Ezio Celli una medaglia d’onore in memoria del padre Guido, militare deceduto, deportato e internato nei lager nazisti durante l’ultimo conflitto mondiale.
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