In assenza di azioni di protezione e sostegno non sarebbero state in grado di portare a termine la gravidanza. E’ questa, si legge in una nota a commento di questa visita, la motivazione con la quale il Comune di Rimini ha concesso in comodato d’uso gratuito un appartamento ad alcune partorienti. Un “luogo protetto”in cui le donne ospitate vengono supportate al fine di arrivare ad una progressiva autonomia. L’appartamento è gestito direttamente da un’equipe di professionisti in capo all’A.USL della Romagna, sede di Rimini, ed è in grado di accogliere contemporaneamente fino ad un massimo di 3 donne.
L’inserimento inizia in gravidanza e termina intorno al compimento del primo anno di vita del bambino. per favorire una progressiva autonomia delle donne ospitate, e viene gestito dal Comune di Rimini e l’A.USL con la collaborazione di associazioni, volontariato e parti sociali. Dal maggio 2011, momento di effettiva attivazione, a tutt’oggi, sono state inserite 10 donne di diversa nazionalità. L’età media delle donne è trent’anni. Dalle mamme ospitate sono nati 9 bimbi, di cui 5 maschi e 4 femmine. Sono donne che vengono da Paesi diversi, parlano lingue diverse e hanno storie diverse, ma sono accomunate dal fatto di aver scelto la maternità nonostante un percorso di vita difficile ed una condizione di fragilità. Il percorso di presa in carico permette, attraverso una serie di interventi mirati e di valutazioni svolte da un’equipe multi professionale, di creare i presupposti per non ricorrere all’interruzione di gravidanza e, quindi, di arrivare nelle dovute condizioni materiali e psicologiche al momento del parto.
Tre di queste mamme sono uscite dall’appartamento in tempi inferiori all’anno di età del bimbo, quattro mamme al compimento del primo anno del bimbo. Tutti i progetti attivati sono andati “a buon fine” premettendo l’inserimento delle donne e dei loro bambini sul territorio. Attualmente sono accolte tre madri, e a breve, è previsto l’inserimento di una donna con gravidanza gemellare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA