La storia d’amore tra la Riviera Romagnola e i turisti stranieri prosegue ininterrotta da oltre cinquant’anni. Nozze d’oro in cui abbiamo cercato di imparare lingue diverse per accogliere il partner di turno: francese, tedesco, quattro parole di svedese e infine l‘inglese, che sta bene un po’ su tutto. Poi, da qualche anno a questa parte, ecco spuntare ovunque l’alfabeto cirillico a segnare l’arrivo di nuovi ospiti: i russi. E il principio darwiniano della sopravvivenza ha costretto i romagnoli, camaleontici da sempre, ad adattarsi ancora una volta. In fretta. Se per mezzo secolo l’ago della nostra bussola turistica aveva indicato con insistenza il Nord Europa, oggi il suo magnete punta ad Est e qualche volenteroso ha dovuto imparare la lingua di Tolstoj per restare sul mercato. Insomma crucchi, dasvidania!
Il target è in rapido aumento, come dimostrano gli ultimi dati emessi dal rapporto congiunto tra Ambasciate e Consolati: oltre 15milioni di russi si recano ogni anno all’estero per trascorrere le proprie vacanze e l’Italia figura tra le mete privilegiate assieme a Spagna, Grecia, Tailandia e Turchia (nelle ultime due non è richiesto il visto). Nel Bel Paese, a loro dire, trovano tutto: dalle cattedrali alle spiagge, dal buon cibo ai musei, da Botticelli al Cocoricò. Il dato non ci deve stupire: il 31% dei turisti russi prenota un soggiorno in una località balneare e Rimini, grazie alla sfilza di collegamenti aeroportuali con quindici città della Federazione, è uno dei lidi più gettonati. Arrivano da Belgorod, Ekaterinburg, Kazan, Krasnodar, Mineralnye Vody, Mosca, Novgorod, Novosibirsk, Rostov, San Pietroburgo, Samara, Saratov, Ufa, Volgograd e Voronezh. Una sequela di consonanti che spaventa tutti tranne gli operatori del settore alberghiero. Secondo il profilo del turista medio, chi arriva vuole conciliare i siti archeologici del nostro territorio alla movida per la quale siamo famosi; perciò è naturale che un evento come la Notte Rosa (eccola, finalmente ci siamo arrivati) attiri frotte di turisti russofoni.
Ma come avviene la promozione del Capodanno della Riviera nella Grande Madre Russia? Chi si occupa di raccontare lassù cosa succede a Rimini nel primo fine settimana di luglio? Per saperlo abbiamo incontrato una piccola delegazione di giornaliste russe al Gran Hotel di Rimini, in conclusione di un tour che le ha portate a conoscere l’Emilia-Romagna e la Notte Rosa. Gala Kryuchova (HELLO!) e Marina Kobrina (Wedding-Magazine) sorridono entusiaste: “Dopo aver toccato diverse città dell’Emilia siamo qui per vivere l’atmosfera di questo Capodanno dell’estate. Perché è proprio questo che ci sembra la Notte Rosa, un evento che riunisce tutti in un’unica grande festa, sotto un solo colore”.
Secondo voi, cosa può apprezzare un turista russo venendo qui?
“Per prima cosa il divertimento, attorno cui ruota tutta la festa. Le cose da fare sono tantissime, ma aldilà di questo è l’atmosfera romantica del luogo ad averci colpito”.
In questo momento, poco prima che inizi il concerto di Elisa, le casse del palcoscenico di Piazzale Fellini stanno pompando sulla fiumana rosa un remix house che scavalca il cancello e i pini del Grand Hotel e rimbomba sulla terrazza. Tutto si potrebbe dire della scena fuorché romantica. Chiedo spiegazioni.
… atmosfera romantica?
“Sì, abbiamo letto la storia di Paolo e Francesca (resto disarmato, ndr) e crediamo che quel romanticismo sia ancora presente in questa terra. Nei nostri reportage vogliamo parlare dell’Emilia-Romagna a 360 gradi, senza concentrarci solo su un argomento come il cibo, la cultura o le attrazioni turistiche. A volte ciò che conta davvero è saper riportare delle storie che la gente non ha ancora sentito, e la Riviera ne è ricca. Vogliamo dare il più possibile uno sguardo d’insieme, l’unico capace di restituire appieno l’essenza di questo territorio”.
Quindi la vita notturna è solo un aspetto tra tanti e non il principale?
“Esatto. Se i turisti russi vengono a Rimini non è per i party o le discoteche, che potrebbero benissimo incontrare altrove. Tutti da noi conoscono già la Riviera, quindi il nostro compito non è promuovere delle località sconosciute; piuttosto dobbiamo raccontare quegli aspetti che difficilmente arriverebbero a noi, cioè lo spirito vero dell’Emilia-Romagna”.
Come mai a voi russi piace tanto l’Italia?
“C’è di base un’attrazione profonda. Tra russi e italiani abbiamo moltissime cose in comune: arte, cultura, gusto estetico, architettura. Non a caso le nostre grandi città del passato furono progettate da italiani o si ispirarono al vostro stile. Quest’anno poi è l’anno della Cultura Italiana a Mosca, quindi anche per questo siamo qui. Si parla molto d’Italia da noi”.
Saluto le mie interlocutrici e conosco Anna Chernikova, capo redattrice in un azienda affiliata alla compagnia aerea russa Transaero. I suoi pezzi compaiono sulle riviste che i passeggeri trovano sui sedili. Mentre parla, studia con attenzione il fondo di caffè nella sua tazzina.
Crede che il suo reportage convincerà i viaggiatori russi a scegliere la Riviera?
“Spero proprio di sì. Il motivo per cui sono venuta è rendermi conto da vicino della ricchezza di questo luogo. Ci sono moltissimi buoni motivi per prenotare una vacanza qui; il clima è favoloso e la gente è molto carina, sempre sorridente, cosa che non è così comune in Russia. Ecco, è una questione di atmosfera. Poi ci sono moltissimi luoghi storici e credo che alla gente piaccia vivere un confronto diretto tra culture differenti. Rimini offre un’opportunità straordinaria di tuffarsi nel passato e di vivere il meglio che il presente può offrire”.
C’è qualcosa di simile in Russia? Mi vengono in mente le Notti Bianche…
“Sì, noi le chiamiamo così perché sono quei particolari giorni dell’anno in cui il sole non tramonta mai e c’è sempre luce. Però non si organizzano eventi speciali come per la Notte Rosa, tutto scorre abbastanza normalmente, mentre è davvero una buona idea organizzare un secondo Capodanno in estate”.
Mi dica la verità: in questo momento si sente al lavoro?
“Io lavoro a Mosca tutto l’anno e solo qualche volta mi capita la possibilità di viaggiare. Li prendo come colpi di fortuna… Di giorno abbiamo intervistato molte persone del posto, senza nessuna distinzione di categoria, per farci dare un affresco reale della Riviera vista dagli occhi di chi ci abita. Però ha ragione: finisco per dimenticami che sto lavorando, perché vieni letteralmente catturata. Questa gita per l’Emilia Romagna è stata fantastica”.
Nella folla di giacche scure che popola la Notte Rosa del Grand Hotel individuiamo Andrea Babbi, Direttore generale di ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo) e lo tampiniamo per farci illustrare lo status attuale del turismo russo in Italia. Restio a commentare la situazione locale, ci racconta qualcosa di istituzionale. “I primi mesi sono stati difficili per via della crisi internazionale, della svalutazione del rublo e della questione ucraina, però ora il mercato russo si è stabilizzato. I visti stanno andando molto bene, le ambasciate e i consolati hanno fatto un lavoro straordinario, e adesso in massimo 72 ore si emettono. Lo scorso anno c’è stato un incremento del 24% e anche quest’anno la percentuale sarà a due cifre. Se ci sono stati segnali preoccupanti adesso va molto meglio”.
Qual è il target del turista russo oggi?
“Incominciano ad essere russi individuali, che viaggiano in coppia o in famiglia, e non più in comitiva come ai primi tempi. Il target è medio, medio alto. Lo vediamo dalla scelta degli alberghi in cui prenotano e dai ristoranti in cui mangiano. La novità è che molti acquistano anche immobili, principalmente sul versante toscano, sul Lago di Garda, nelle colline romagnole e nelle Marche. Quindi è un turismo che fa bene anche al business”.
Sgattaiolo fuori dal Grand Hotel e non faccio in tempo a fare due passi che vengo risucchiato dalla lenta fiumana della Notte Rosa. Per un attimo mi sento nello stesso girone dei lussuriosi in cui Dante ha relegato Paolo e Francesca, condannati in eterno alla bufera infernale. Nella calca soffocante e nel sudore di mille corpi, mi chiedo ancora una volta dove sia finito il romanticismo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ENGLISH SUMMARY – The love story between foreign tourists and the Riviera Romagnola has been continuing ceaselessly for more than fifty years. To welcome our seasonal partners we learned many different languages, starting from French, German, a few words of Swedish and eventually English, which fits all. Then, the Cyrillic alphabet blossomed everywhere and it was a clear sign of new visitors: the Russians. If our touristic compass has been pointing Northern Europe for half a century, now the needle indicates the East. Someone decided to study Tolstoy’s language just to remain in the business. So dear German folks, dasvidania!
Numbers talk: more than 15million Russians spend their holidays abroad every year. Among their favorite destinations there are Italy, Spain, Greece, Thailand and Turkey. According to them, in the “Bel Paese” they find everything, cathedrals and sunny beaches, good food and museums, Botticelli and the Cocoricò Club. The 31% of Russian tourists book in seaside resort and Rimini, thanks to its planes flying to and from fifteen cities of the Federation, is one of the most loved. The Pink Night is an undisputable point of convergence and during the Grand Hotel gala dinner we asked three Russian journalists the reasons of Rimini’s attractiveness. Gala Kryuchova (HELLO!) and Marina Kobrina (Wedding Magazine) smile enthusiastically: “We love the Pink Night, we are here after a five days trip in Emilia and now we taste the party atmosphere of Romagna. Many people come together thanks to this summer event and pink is so cool!”
What do you think a Russian tourist would enjoy here?
“Coming here is so fun. In our reportage we will try to describe Emilia-Romagna as widely as possible, without focusing just on its cuisine, its culture or its touristic attractions. We want to write about the romantic spirit of this region, which is the aspect that most charmed us, and about the true essence of this place. The Riviera is full of good stories that people in Russia have never heard about. Our job is to tell them these stories”.
Why do Russians love Italy so much?
“Because Russians and Italians have so much in common: art, culture, aesthetic taste, architecture. There is a deep attraction between our people. Moreover, this year is Italian Culture year in Moscow, so everyone now talks about Italy in Russia”.
I bid goodbye to Gala and Marina and I meet Anna Chernikova, editor in chief in a magazine distributed on the planes of the Russian company Transaero. Her readers are all passengers, hence potential tourists.
Do you believe that your reportage will convince Russian travelers to choose the Riviera?
“I hope so. The reason why I am here is to get a closer look to the richness of this land. There is plenty of good reasons to book a holiday here: the climate is wonderful, people are very kind, always smiling, and this is not so common in Russia. I agree with you, it is a matter of atmosphere. Rimini gives you the great opportunity to dive into the past and to live the best that the present can offer”.
In the crowd of black suits that stroll around in the Grand Hotel, we spot Andrea Babbi (CTO of the National Tourism Agency) and we ask him about the actual situation of Russian tourism in Italy:
“This year’s first months were tough due to the international crisis, the ruble devaluation and the Ukrainian secession, but now the Russian market has stabilized again. Last year we registered a 24% raise in the arrivals and the trend remains positive. Russian tourists do not travel in group anymore, they book in 4/5 stars hotels and they have dinner in expensive restaurants. They help our house market as well: many of them buy houses in Tuscany, on the Garda or in the Montefeltro valley. They are definitely an heaven-sent resource”.
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