Il primo gennaio 2014 si è svolta a Rimini la terza edizione della “Marcia della Pace”, un’iniziativa a che lo scorso anno ha fatto sfilare per le vie del centro un migliaio di appartenenti al mondo cattolico e al mondo laico riminese, che anche quest’anno ha avuto una toccante e numerosa adesione. L’evento è stato organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII in collaborazione con Caritas Diocesana, Casa della Pace, Associazione Nuove Generazioni, GIOC, Agesci, Provincia di Rimini, e con il Patrocinio del Comune di Rimini. In occasione della presentazione, oltre agli organizzatori, hanno presenziato numerosissime associazioni fra cui l’Associazione Partigiani d’Italia, l’Associazione Colomba, Educaid, Pacha Mama e l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai promotrice, quest’ultima, della mostra “Senz’Atomica”.
Una marcia all’insegna dunque di un’apertura totale, volta a promuovere la “cultura dell’incontro” e dello scambio, sotto l’egìda del messaggio del Papa, che quest’anno aveva per titolo “Fraternità, fondamento e via per la pace”. La manifestazione è partita intorno alle ore 15,00 dal cortile della chiesa di san Nicolo’, in via Ravegnani, e Paolo Ramonda, responsabile generale dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ha dato il via alla marcia con un intervento inaugurale e hanno aperto il corteo i ragazzi stranieri, fuggiti dai conflitti del loro paese, seguiti dallo striscione “La pace si può”. La marcia ha percorso le vie del centro cittadino, facendo tappa all’Arco di Augusto ed in piazza Cavour, per poi finire al sagrato del Duomo di Rimini con alle spalle la prefettura, verso le 17. Questo luogo è stato scelto dagli organizzatori per il suo valore simbolico, come hanno poi ricordato le parole del Vescovo che hanno concluso questo cammino di speranza e di solidarietà. Sul sagrato è stata allestita anche la mostra “I Colori della Pace”, una raccolta di disegni sulla pace fatta dai bambini riminesi.
Durante la sfilata hanno preso luogo diverse testimonianze, tra cui quella di Alberto Capannini (riminese, membro della Comunità Papa Giovanni XXIII, volontario dell’Operazione Colomba, appena tornato dai campi profughi siriani in Libano) che ha parlato di Mandela e dell’esperienza Sudafricana. Inoltre è intervenuto anche mons. Giorgio Biguzzi, vescovo in Sierra Leone e protagonista, insieme al Consiglio Interreligioso sierraleonese, dell’accordo di pace che pose fine alla guerra civile nel paese 17 anni fa, che ha parlato del tema della nonviolenza e della pace. E’ stato presentato di seguito il progetto SPRAR, una proposta di accoglienza e integrazione dei rifugiati scappati dalle situazioni di conflitto, un’importante iniziativa che riguarda il nostro territorio,e che pone spunti di riflessione su un’altra bella proposta di pace possibile. A fine marcia si è poi tenuta la Messa Solenne delle 17,30 celebrata dal Vescovo Lambiasi in Cattedrale. (E.M.)