Il Presidente dell’Unione della Valconca scrive ai sindaci dei sette comuni per unirsi e massimizzare le risorse del territorio. Negli ultimi anni la spinta verso la gestione associata delle funzioni e dei servizi comunali ha trovato sempre maggior vigore nelle scelte del legislatore. Tale spinta è stata ampiamente e all’unanimità condivisa dal Consiglio Comunale di Gemmano che ha dato mandato a Sindaco e Giunta di conferire tutte le funzioni all’Unione Valconca e di avviare la procedura per la fusione con Morciano di Romagna e San Clemente.
Riziero Santi, sindaco di Gemmano nonché presidente dell’Unione della Valconca (foto), dopo averlo ribadito verbalmente in più incontri, ha scritto una lettera ai colleghi dei sette comuni della Valconca, tutti tranne Morciano e San Clemente, che hanno questo obbligo, nonché al Prefetto di Rimini, chiedendo loro ufficialmente se c’è volontà di rispettare quanto il decreto legislativo 78/2010 recita: entro il 31 dicembre 2014 tutte le funzioni svolte dai piccoli comuni al di sotto dei 5.000 abitanti (Morciano e San Clemente superano questa soglia) devono essere svolte in forma associata o in Unione o tramite convenzioni fra comuni che insieme assommano un numero minimo di 10.000 abitanti. Tutto questo si collega ad una richiesta di maggiore efficienza e semplificazione della pubblica amministrazione locale, a una massimizzazione dell’economia locale e dell’efficacia nell’organizzazione dei servizi comunali, anche attraverso la stipula di Convenzioni con l’Unione Valconca che dovranno garantire il mantenimento di tutti i servizi al territorio con particolare riguardo a quelli rivolti direttamente al cittadino.
Il filo conduttore delle riforma, dunque, è la ricerca di più servizi di qualità al cittadino con minori costi gravanti sulle casse dei Comuni, a fronte delle esiguità delle risorse pubbliche e delle politiche di risparmio attuate dallo Stato. Proprio per questo l’associazione delle funzioni vedrà il coinvolgimento preventivo della popolazione, sia con assemblee informative da svolgersi già dall’inizio del percorso, che con referendum da tenersi entro il 2016. “Al fine di organizzarci per tempo – ha sottolineato Santi – e di mettere a calendario le complesse procedure attuative previste dalla norma, chiedo di conoscere tempestivamente, tramite atto ufficiale, la volontà del tuo Ente in tal senso”. Ora quindi i Sindaci dei Comuni di Montegridolfo, Mondaino, Saludecio, Montefiore, Gemmano, Montecolombo e Montescudo, se non vorranno incorrere nelle sanzioni previste dalla Legge che sono la diffida da parte del Prefetto e il commissariamento, dovranno trovare una soluzione associativa per raggruppamenti di 10.000 abitanti nell’ambito a 14 comuni di Rimini sud, quello attualmente vigente, ovvero dovranno approvare in Consiglio Comunale un documento di indirizzo che avvia la procedura di conferimento di tutte le funzioni all’Unione. (B.R..)