di TIZIANO ARLOTTI *
Il disegno di legge delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale approvato ieri dal Governo contiene alcuni punti centrali, come l’istituzione di un’Autority per controllare meglio il settore, il sostegno alla crescita dell’impresa sociale, la distinzione dal volontariato, la stabilizzazione del 5 per mille e i “bond di solidarietà”. A Rimini abbiamo già iniziato a condividere con cooperative sociali e associazioni di volontariato il percorso di questa importante riforma e non mancheremo, anche nella fase dell’iter parlamentare, di collaborare per migliorarla.
Fino ad oggi il ruolo della cooperazione sociale a Rimini è stato formidabile e nella nostra città imprese sociali e associazioni hanno scritto una delle più belle pagine del panorama nazionale in termini di innovazione e sviluppo del settore. Della crescita della cooperazione no profit nel nostro territorio hanno beneficiato non solo cittadini e famiglie, ma anche le pubbliche amministrazioni. Il prezioso lavoro di inclusione di giovani e soggetti svantaggiati nelle cooperative sociali ha inoltre il merito di attivare anche un percorso di inclusione sociale di cui sono evidenti i benefici: il solo Consorzio sociale romagnolo nelle cooperative di tipo B dà lavoro a oltre 1000 persone di cui 40% svantaggiate.
I decreti legislativi che il Governo dovrà adottare per il riordino e la revisione organica della disciplina degli enti privati del Terzo settore e delle attività che promuovono e realizzano finalità solidaristiche e di interesse generale, dovranno chiarire bene i confini fra attività di volontariato e di impresa cooperativa no profit, così come le forme di sostegno, per favorirne lo sviluppo e per preservarne il radicamento territoriale. I decreti attuativi dovranno perciò disciplinare la costituzione, le forme organizzative e di amministrazione e le funzioni degli enti del Terzo settore, armonizzando le diverse discipline vigenti in materia.
In particolare per le imprese sociali i decreti dovranno prevedere la revisione dell’attuale disciplina dell’attribuzione facoltativa della qualifica di impresa sociale, l’ampliamento dei settori di attività di utilità sociale e individuazione dei limiti di compatibilità con lo svolgimento di attività commerciali diverse da quelle di utilità sociale, la disciplina delle modalità di attribuzione della qualifica di impresa sociale alle cooperative sociali e ai loro consorzi. Verrà rivisto anche il sistema dei Centri di servizio per il volontariato e delle modalità di riconoscimento e di controllo degli stessi, con la razionalizzazione del sistema degli Osservatori nazionali.
Inoltre dovranno essere previste norme che disciplinino le misure agevolative e di sostegno economico in favore degli enti del Terzo settore, con una tassazione agevolata che tenga conto delle finalità solidaristiche e di utilità social, la stabilizzazione del 5 per mille, la possibilità per le imprese sociali la possibilità di accedere a forme di raccolta di capitali di rischio tramite portali online, in analogia a quanto previsto per le start-up innovative, e l’assegnazione in loro favore degli immobili pubblici inutilizzati o confiscati alla criminalità organizzata.
Credo infine sia una buona scelta quella di istituire il Servizio Civile Nazionale Universale per i giovani dai 18 ai 28 anni, per far crescere la cultura di servire la comunità ed il senso di appartenenza, coinvolgendo gli enti territoriali e gli enti pubblici e privati senza scopo di lucro.
* Tiziano Arlotti Deputato (PD)