“Decreto l’introduzione della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Sac. don Oreste Benzi e dispongo che si apra il Processo sulla vita, virtù e fama di santità del suddetto Servo di Dio, a norma della vigente legislazione per le Cause dei Santi”. Con queste parole, l’8 aprile 2014, il Vescovo di Rimini Mons.Francesco Lambiasi disponeva l’apertura del processo e invitava tutti i fedeli a fornire notizie utili alla Causa, compresi “autografi, lettere e ogni altro scritto” del sacerdote.
Chiusa la fase documentale, il 27 settembre alle ore 16 presso la parrocchia La Resurrezione di Rimini (conosciuta come Grotta Rossa), di cui lo stesso don Oreste è stato fondatore nel 1968 e vi è rimasto parroco per 32 anni, si aprirà ufficialmente il processo diocesano “sulla vita, virtù e fama di santità” di don Benzi , fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, che per la Chiesa è già “servo di Dio”. Sarà un momento a cui tutta la comunità potrà partecipare e sarà presieduta dal Vescovo Lambiasi. La chiesa si trasforma per l’occasione in una vera e propria aula di tribunale. «In questa prima sessione giureranno tutti gli Officiali dell’Inchiesta – continua la postulatrice – cioè il Giudice, che in questo caso sarà don Giuseppe Tognacci, il Promotore di Giustizia (il cosiddetto avvocato del diavolo) che sarà padre Victorino Casas Llana, e i Notai, che sarannodue, perché i testimoni saranno tanti: il notaio principale è il signor Alfio Rossi». Poi il turno del giuramento toccherà alla postulatrice Elisabetta Casadei e al vice postulatore mons. Fausto Lanfranchi. «Tutti devono giurare di adempiere fedelmente il loro incarico e di mantenere il segreto d’ufficio». Sarà inoltre citato il primo testimone. Tutto si svolgerà alla stregua di un processo civile. Le parti chiamate in causa dovranno prestare giuramento, verranno ascoltati dei testimoni e il primo di essi sarà reso noto davanti a tutti gli intervenuti.
Questa prima sessione, come anche l’ultima, è un momento aperto al pubblico a cui possono partecipare tutti i fedeli e sarà presieduta dal Vescovo di Rimini mons. Francesco Lambiasi. «All’inchiesta pubblica – precisa Elisabetta Casadei, postulatrice della Causa – si arriva solo dopo che sono stati vagliati dai periti teologi gli scritti di don Oreste, sia quelli pubblicati e quelli non editati, e dopo che è stata conclusa la ricerca dei documenti storici da parte della Commissione storica che compie la verifica documentale degli scritti».
L’iter per l’avvio della causa era partito – spiega una nota diffusa dalla Diocesi – con la consegna della richiesta al vescovo di Rimini da parte del responsabile della Comunità Papa Giovanni XXIII, Giovanni Ramonda, il 27 ottobre 2012, durante la celebrazione conclusiva del convegno dedicato a “Don Oreste Benzi, testimone e profeta per le sfide del nostro tempo”. Il 24 ottobre 2013 la postulatrice, la teologa Elisabetta Casadei aveva consegnato al vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi, la richiesta formale di aprire la causa, dopo un anno di ricerche circa la “fama di santità” di don Benzi, sostenuta da molte lettere tra cui quelle di 9 cardinali, 41 vescovi italiani e 11 vescovi e arcivescovi stranieri, oltre a vari movimenti ecclesiali e, naturalmente, della stessa Comunità Papa Giovanni XXIII.
Il vescovo Lambiasi aveva quindi inviato la richiesta di nulla osta alla Congregazione delle cause dei Santi, che aveva dato parere favorevole in data 3 gennaio 2014.Dopo il parere favorevole della Conferenza episcopale dell’Emilia Romagna raccolto durante l’assemblea del 31 marzo, il vescovo Lambiasi ha reso pubblico il Decreto, che porta la data dell’8 aprile 2014, in cui si dispone «che si apra il Processo sulla vita, virtù e fama di santità» di don Benzi e invita «tutti i fedeli a fornire notizie utili» facendogli pervenire eventuali «autografi, lettere e ogni altro scritto del Sac. Oreste Benzi» di cui fossero in possesso. (b.r.)
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