Festa, momento di riflessione e dibattito. Anche quest’anno l’8 marzo tinge di giallo le nostre giornate. Diverse le iniziative sul territorio. I Musei offrono alle donne l’ingresso gratuito compreso l’accesso alla domus del Chirurgo e propongono una camminata per le vie del centro della città con cenni ai luoghi della storia, a cura di Michela Cesarini con la possibilità di incontrare alcune celebri figure femminili, personaggi della mitologia e della storia capaci di svelare le loro vicende e affascinare i visitatori con la bellezza dell’arte (il programma completo di tutte le iniziative a livello provinciale QUI)
Emma Petitti, deputato del Partito democratico riminese, è fra le firmatarie della lettera aperta sul tema della presenza delle donne nelle liste, rivolta ai segretari e leader dei partiti che hanno definito l’intesa per la nuova legge elettorale. Sottoscritta da numerose parlamentari appartenenti a varie forze politiche, la lettera aperta è stata presentata oggi a Roma. “La riforma della legge elettorale – spiega la Petitti – è in queste ore in discussione alla Camera e il tema della pari rappresentanza di genere nelle liste, oggetto di numerosi emendamenti trasversali, non può essere accantonato – afferma Petitti -. In maniera trasversale, come deputate di tutte le forze politiche, non intendiamo rinunciare al riconoscimento della parità di genere nella proposta di legge elettorale: se non si arriverà ad un accordo arriveremo fino al voto in aula. E’ inaccettabile che una questione che riguarda da vicino la democrazia nel nostro Paese venga ritenuta marginale dal Parlamento più ‘femminile’ della storia d’Italia. Sarebbe paradossale che misure per un’equa rappresentanza di genere tra gli eletti fossero contenute nelle leggi elettorali delle assemblee elettive a tutti i livelli di governo, tranne che nella normativa più importante, quella per l’elezione della Camera dei Deputati, tanto più che dalla prossima legislatura essa sarà probabilmente l’unico ramo elettivo del Parlamento. Per questo – e conclude – continueremo la battaglia con le colleghe di tutti i gruppi parlamentari perché prevalga il senso di responsabilità e le richieste avanzate in questo senso vengano prese in considerazione”
Sono state otto le donne premiate questa mattina in Residenza comunale nel corso dell’ XI edizione del Premio “Imprenditrici di Successo” quest’anno dedicato all’impresa alle professioni autonome (foto). Un’iniziativa promossa dal Comune di Rimini in collaborazione con Cna Impresa Donna e Confartigianato Donne Impresa, nell’ambito delle iniziative promosse per la giornata internazionale della Donna. E sono state l’assessore alle Politiche di Genere Nadia Rossi assieme a Morena Guerra e Valeria Piccari, rispettivamente per Confartigianato donne impresa e Cna impresa donna a consegnare premi e attestati a Roberta Baldacci, Anna Maria Biotti, Nadia Bruscolini, Francesca Contri, Antonietta Nocita, Annarita Paganelli, Alessandra Sanchini, Adelia Semprini. Otto donne, otto imprenditrici con la propria storia, ma tutte unite, come hanno ricordato Nadia Rossi, Morena Guerra, Valeria Piccari premiandole, dalle difficoltà di essere al contempo imprenditrice e donna.
Il grave problema della violenza. Presentati questa mattina i dati relativi al Progetto Dafne definito a Rimini nel 2005 per rilevare il fenomeno della violenza di genere. Nel corso degli anni, dal 2005 al 2013, sono state 2.326 le donne che si sono rivolte alla Rete Dafne; 1.436 quelle in carico. L’anno scorso allo ci sono stati sono stati 214 accessi di cui con 154 in carico alla rete. Donne che registrano un’età media di 36 anni e per il 67% dei casi italiane.
Inoltre – spiega una esaustiva nota dell’Ausl locale – il 90 per cento dei casi il maltrattante è un partner/coniuge o ex, nel 6 per cento dei casi è un familiar, a conferma del fatto che all’interno delle mura domestiche e nelle relazioni intime la donna ha i maggiori rischi per la propria sicurezza, a differenza di quanto si potrebbe credere. Rispetto ai dati socioeconomici della donna vittima di violenza si conferma che a fronte di una scolarità medio-alta c’è un accesso al reddito prevalentemente insufficiente/inesistente. Tra le forme di violenza rilevate prevalgono le violenze multiple, principalmente di tipo fisico, psicologico, economico. Rimane all’attenzione anche lo stalking, soprattutto associato ad altre forme di violenza. Si conferma un progressivo aumento della violenza subita dalla donna in stato di gravidanza. Si potrebbe ipotizzare che tale rilevazione abbia conosciuto nel tempo un’area di sensibilità maggiore da parte degli operatori sanitari. Da ricordare inoltre che recependo i criteri suggeriti dalla Convenzione di Istanbul, nel D. L. del 14 agosto 2013 è previstoi che la gravidanza nella vittime di violenza potrebbe configurare penalmente un aggravante per il maltrattante.
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