Franca Mulazzani, lei perchè si è candidata?
Sono figlia e nipote di bagnini, sono nata alla spiaggia 55 e la mia famiglia e la mia vita professionale è sempre stata legata al mare. Grazie al mare e al turismo ho avuto la possibilità di far parte di uno dei gruppi leader a livello mondiale della nautica e, purtroppo, grazie al governo dei tecnici, l’ho visto fare a pezzi per ragioni ideologiche, senza curarsi delle centinaia di migliaia di persone che questo settore occupava in Italia. Lo stesso rischio che corre Riccione con i suoi bagnini e i suoi albergatori, i commercianti e le piccole imprese artigiane, strette da una parte dalla crisi economica e dall’altra dall’amministrazione che invece di tutelarli li strozza sempre più. A queste persone, perché dietro le imprese ci sono le persone, occorre dare una risposta: io ho scelto la proposta, la ricostruzione e con me tantissimi amici che credono nel progetto del Nuovo Centro Destra. Altri hanno scelto la via della protesta e della distruzione. Questo è il senso della mia candidatura: far ripartire Riccione, sbloccare le risorse positive che ci sono ed evitare che con la crisi vengano spazzati via tutti quei piccoli e grandi imprenditori che ci hanno dato lavoro, turismo e benessere fino ad oggi
Come vede Riccione?
Riccione è la città più bella del mondo e, avendo girato il mondo, posso assicurare che è unica. E’ proprio perché sono convinta di questo che farò di tutto, una volta Sindaco, perché niente e nessuno, soprattutto da fuori e mi riferisco anche a Rimini, ostacoli quel percorso che ci deve portare nell’elite dei luoghi di villeggiatura a livello mondiale. Per farlo, ce lo dice la storia, dobbiamo puntare sulla spiaggia: deve tornare ad essere il core business dell’industria turistica, capace di attrarre investimenti e creare occupazione.
Tre cose che “non perdona” a Pironi …
Per come sono stata educata, ma soprattutto come donna, mamma e ora nonna, io perdono sempre, anche perché i danni che ha fatto li ha fatti alla città e non a me personalmente. Prendo atto, però, che siano stati altri a non aver “perdonato” Massimo, il primo sindaco nella storia di Riccione e forse della sinistra romagnola, che non viene ricandidato al secondo mandato dal suo stesso partito. Questo significa che il suo operato non sia stata all’altezza di Riccione, una città ormai ingessata – come il suo bilancio – e troppo appesantita dal passato e dai suoi vecchi personaggi per poter ripartire di slancio. Pironi è l’emblema di quella classe dirigente autoreferenziale, sorda alle richieste della città e, questo l’ha palesato anche il suo partito, incapace di dare risposte a quelle richieste
Se dovesse vincere quale sarebbe il primo atto?
La ripresa economica passa senza dubbio dal rilancio dell’impresa privata, l’unica in grado di generare posti di lavoro e quindi benessere. Il primo punto del nostro programma e quindi tra i primi atti del nostro governo, sarà impostato a questo obiettivo: burocrazia zero per cinque anni, ovvero fine dell’era dell’ex ante, le autorizzazioni e i permessi verranno rilasciati secondo le indicazioni di legge e gli eventuali controlli, concordati con le imprese e i loro tecnici, affinché queste non si sentano ‘braccate’ ma aiutate nel loro percorso.. Ciò si potrà realizzare attraverso la conoscenza e stretta collaborazione del personale, adottando tutte quelle misure atte alla formazione adeguata dello scopo: per questo creeremo un Ufficio di Soddisfazione del Cliente, con circa 40 dipendenti (il 10% dell’organico comunale) che si occuperà delle richieste e delle pratiche del cittadino, senza “rimbalzarlo” da un ufficio all’altro. Per noi la nuova amministrazione passa da una inversione culturale: l’amministrazione a disposizione del cittadino e dei suoi bisogni, senza più vivere la frustrazione del “non si può fare”, con noi inizia l’era del #sipuòfare!
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