di LUCA RIGHETTI
Sono passati la bellezza di 176 anni da quando nel 1839 Edmund Becquerel, diciannovenne rampollo di una famiglia di fisici, scoprì il cosiddetto effetto fotovoltaico, notando come una particella di platino, antesignano dell’attuale silicio, colpita dai raggi del sole riusciva ad emettere una piccola corrente elettrica. Da allora di strada nel campo dello sviluppo delle fonti rinnovabili ne è stata percorsa tanta, registrando alterne fortune nel loro impiego ed utilizzo.
Alterne fortune dicevamo, confermate dall’andamento discendente, per quanto riguarda l’ultimo anno, del fotovoltaico a Rimini e Provincia. Secondo il primo rapporto del 2015 fornito dal GSE (il Gestore dei Servizi Energetici), relativo alla produzione di kW da impianti fotovoltaici, nel nostro territorio, da gennaio 2014 a gennaio 2015 si registra una variazione di appena +0,14%, la più bassa degli ultimi 4 anni. E anche il numero di impianti installati fa segnalare una situazione più che stazionaria. Rimini, con 23.973 kW, rimane il comune col maggior numero di kW installati, seguito da Bellaria Igea Marina (7.503 kW), Pennabilli (5.870 kW), Santarcangelo (3.763 kW), San Leo (3.642 kW), Riccione (3.441 kW), Coriano (3.435 kW). Il totale della potenza dei kW installati ammonta a 75.473, per complessivi 3.876 impianti.
Per dovere di cronaca occorre precisare – sostengono dalla Provincia – che “i dati riportati sono riferiti alle statistiche del GSE, che monitora gli impianti che accedono ai meccanismi incentivanti dei diversi Conti Energia (l’ultimo disciplinato dal DM 05/07/2012, il cosiddetto Quinto Conto Energia). Il Quinto Conto Energia ha cessato di applicarsi il 6 luglio 2013, ovvero decorsi 30 giorni solari dalla data di raggiungimento di un costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6,7 miliardi di euro, comunicata dall’AEEG con la deliberazione 250/2013/R/EFR. Il 6 luglio 2013, pertanto, è cessata l’applicazione del Decreto Ministeriale 5 luglio 2012 e delle previsioni di cui ai precedenti Decreti di incentivazione della fonte fotovoltaica”.
Nonostante, come è chiaro, il quadro generale non sia dei più incoraggianti, il numero delle installazioni fotovoltaiche ha visto un continuo seppur lento progresso, specialmente a livello di abitazioni private e per impianti di piccola taglia. E a ciò ha contribuito in massima parte la presenza di detrazioni fiscali del 50% e del 65%, riferite rispettivamente ai lavori di ristrutturazione edilizia e ad interventi di efficientamento energetico.
La detrazione fiscale di cui si può attualmente beneficiare, prorogata dalla legge di stabilità 2015 fino al 31 dicembre di quest’anno, è quella del 50%, relativa cioè all’installazione di impianti fotovoltaici direttamente al servizio dell’abitazione del contribuente e utilizzati, quindi, per fini domestici quali quelli di illuminazione o alimentazione di apparecchi elettrici.
L’installazione di impianti fotovoltaici non è compresa, però, tra gli interventi agevolabili per il miglioramento delle prestazioni energetiche con l’incentivo del 65%, in cui sono annoverati invece i pannelli per il solare termico, utilizzati per la produzione di acqua calda sanitaria. A sua volta la detrazione per il fotovoltaico non è cumulabile con gli incentivi del Conto Energia; pertanto, nel periodo in cui entrambi i metodi di finanziamento erano attivi, il consumatore doveva scegliere di quale meccanismo usufruire.
Al di là della crisi del fotovoltaico a livello locale, su scala nazionale si registra comunque un aumento del settore, segno che, nonostante le ultime manovre approvate – come ad esempio il dilazionamento degli anni stabiliti per l’ottenimento degli incentivi – non aiutino il comparto delle rinnovabili (che nel loro insieme coprono circa il 37,5% della domanda annuale), c’è ancora chi investe nel settore, soprattutto per impianti medio-piccoli integrati agli edifici. Il solare produce infatti in Italia 23,3 TWh di energia elettrica (+9,8% sul 2013), una quantità di energia che è pari all’8,7% di tutta la produzione netta nazionale e al 7,5% della domanda. Numeri che evidenziano quanto sia cresciuto l’intero comparto negli ultimi anni, se solo pensiamo che nel 2009 il fotovoltaico contribuiva appena allo 0,21% della domanda elettrica, quasi 36 volte in meno rispetto ad oggi.