Le promesse evidentemente sono fatte per essere smentite o comunque per avere vita breve. Un antico adagio quanto mai attuale dalle parti di Miramare. Nell’ultimo aggiornamento sullo stato dell’arte circa la riapertura dell’aeroporto di Rimini il 9 dicembre scorso, era stato infatti ricordato che, a seguito delle dichiarazioni della Prefettura pochi giorni prima, il “Fellini” avrebbe riaperto a gennaio, stante la rassicurazione che l’attività di certificazione si sarebbe conclusa entro il 31 dicembre con la riassegnazione all’aeroporto di tutte le forze dell’ordine in servizio nello scalo.
Così non è stato, considerato tra l’altro il blocco totale della struttura imposto a inizio anno da Enac perché nessuno aveva provveduto a rinnovare la polizza assicurativa globale. Per non parlare delle tante lungaggini burocratiche che si sono succedute nel frattempo e che non hanno permesso ai dipendenti di Aeradria di ritirare i moduli per la cassa integrazione. Il decollo del Fellini sembra comunque essere stato rimandato solo di poche settimane, cadendo quasi sicuramente – e ci auguriamo sia un segnale di buon auspicio – in corrispondenza della festività di San Valentino.
“E’ una vicenda complessa che troverà la sua soluzione entro metà febbraio quando convocheremo l’ultima conferenza per dare comunicazione della riapertura dello scalo” ha confermato il Prefetto di Rimini Claudio Palomba nell’ultimo incontro con la stampa di venerdì 23 gennaio, svoltosi in Provincia alla presenza di Airiminum, Enac e molti sindaci romagnoli, tra cui quello di Rimini, Andrea Gnassi, e di Riccione, Renata Tosi. Per Airiminum c’erano il presidente Laura Fincato e il direttore Marco Consalvo.
“Gli adempimenti del caso sono stati svolti al 90% – ha dichiarato la presidente Fincato – e il sopralluogo di Enac è fissato al 12 febbraio”.
“In questi anni Rimini ha lavorato molto bene sul fronte dei russi, ma ha quasi completamente perso il mercato europeo” – le ha fatto eco il direttore Consalvo. “Dobbiamo invertire la rotta. Il mercato russo è importante, ma non può restare l’unico per il Fellini”.
Anche le critiche non sono mancate. Il sindaco di Riccione Renata Tosi ha ricordato che “Enac ha fatto il suo dovere per far riaprire in tempi rapidi il Fellini e così anche il prefetto. Lo stesso non si può dire di Airiminum, che anche ieri (22 gennaio N.d.R.) non è riuscita a chiarire cosa intende fare e quando”. Dai nuovi gestori, fino ad ora, “solo rassicurazioni, smentite dai fatti”.
Quella del 2015 si prospetta dunque come una stagione non semplice, tenuto conto – sempre secondo quanto hanno affermato negli ultimi giorni Fincato e Consalvo – che i contratti con le compagnie aeree si stanno chiudendo solo ora che si ha la sicurezza circa la riapertura. Ad appesantire se possibile ancor di più la situazione, oggetto di un prossimo incontro con i sindacati, è la situazione relativa ai dipendenti, di cui solamente una parte potrà tornare stabilmente in servizio: 40/50 lavoratori al massimo contro gli oltre 70 della precedente gestione e comunque con forme contrattuali diverse da quelle che avevano prima con Aeradria.
Le voci sulla riapertura imminente del Fellini hanno in ogni caso già sortito i primi benefici effetti. A cominciare dai tedeschi. La compagnia Air Berlin dà infatti la possibilità di acquistare sul suo sito biglietti da e per Rimini, dettagliando orari e prezzi dei voli. Tra le città che, a partire dal mese di maggio, sarebbero collegate con lo scalo romagnolo vi sarebbero Berlino, Dusseldorf e Stoccarda. E notizie rassicuranti in questo senso arrivano anche dalla vicina Svizzera dove l’agenzia viaggi di Berna, Hangloose Travel Service, e la Viaggiare s.a. di Lugano sostengono di aver registrato nelle ultime settimane, grazie al vantaggio del 20% del nuovo cambio del franco svizzero con l’euro, un aumento di richieste per l’estate a Rimini e in Riviera.