di ALBERTO BIONDI
Una volta bastava una tuta, un paio di scarpe da tennis e un pizzico di buona volontà per dedicarsi a un po’ di moto, ma da qualche anno a questa parte la galassia del benessere ha esteso i suoi confini verso nuovi, mirabolanti orizzonti. Usando una metafora che riteniamo efficace, e che il lettore ci perdonerà, oggi l’attività fisica non puzza più di sudore e di calzini radioattivi. Dacché abbiamo cominciato a chiamarla fitness, wellness, healthcare (questa, in Italia, esclusiva dei più tamarri), la cura del nostro corpo è diventata sempre più smart, sempre più trendy, sempre più social. La vecchia, sporca e noiosa ginnastica è stata completamente de-odorata, ma si sbaglia chi crede che per farlo sia stato sufficiente un pugno di anglicismi dalla pronuncia discutibile: ci volevano loro, le nanotecnologie, per inaugurare l’era della ginnastica 2.0. Ora sì che muoversi è tutta un’altra storia.
Cominciamo dagli smartphone e dalla babele di applicazioni pensate per l’attività motoria: RunKeeper, Fitocracy, Endomondo, Moves… sono solo alcuni degli svariati programmi sui generis disponibili per Android e iPhone. Il rozzo contachilometri è solo la punta dell’iceberg: ora gli utenti dispongono di ogni funzione che mente umana possa partorire, dal cardiofrequenzimetro all’indicatore di calorie bruciate, dalla mappa GPS (con evidenziato il nostro percorso) alla posizione degli altri utenti online. È possibile inoltre impostare dei programmi di allenamento modulati sulle nostre caratteristiche fisiche, visualizzare classifiche, porre degli obbiettivi da raggiungere in stile “achievement” dei videogiochi; ma non potremmo mai parlare di ginnastica 2.0 se poi, cascasse il mondo, non potessimo condividere tutto con i nostri amiconi sui social network.
E qui il primo ostacolo: muoversi portando con sé lo smartphone non è certo il massimo della comodità, soprattutto dopo l’uscita degli ultimi modelli ispirati, per dimensioni e costo, alle portaerei della marina statunitense. Insomma, si sentiva l’urgente bisogno di un’alternativa, più pratica e con le stesse funzionalità, e i colossi dell’elettronica non si sono fatti attendere. All’ultimo CES di Las Vegas (International Consumer Electronics Show), ossia la fiera delle fiere degli appassionati di tecnologia, hanno spopolato i dispositivi integrati, che tradotto significa condensare più funzioni in un singolo oggetto e nel minor spazio possibile. Dunque gli smartwatch, leggerissimi, colorati e di design, che oltre a tenerci costantemente aggiornati su messaggi, notifiche, mail, chiamate e (tenetevi forte) anche l’ora, offrono tutti i servizi delle migliori app per il fitness con la possibilità, pure, di salvare i dati in Cloud.
Anche la Technogym, la multinazionale romagnola leader nel settore dei macchinari per il wellness, ha mostrato un chiaro intento di voler proseguire in questa direzione quando l’anno scorso ha lanciato i primi tapis roulant controllati dai Google Glass. Si legge sul sito dell’azienda: “Il mondo del fitness e della tecnologia convergono per affiancare gli utenti a tracciare i risultati del proprio stile wellness. E’ il caso di smartphone, tablet e pc che con l’utilizzo del cloud computing aiutano a migliorare le proprie esperienze di attività fisica. Su qualunque dispositivo connesso a internet è possibile gestire applicazioni mobile e desktop che offrono un ottimo supporto per organizzare i regimi di allenamento e massimizzare i risultati.
Per chi fa movimento diventa quindi naturale mettere la salute e il benessere al centro della propria vita digitale”.
Fermo immagine. Ecco l’essenza della ginnastica 2.0. Non è più essenziale mettere la salute e il benessere al centro della propria vita reale, l’importante è che la nostra attività fisica abbia una risonanza specialmente nell’universo virtuale. Perché nel momento stesso in cui su Facebook leggiamo di una persona che ha appena corso venti chilometri sotto la pioggia, noi siamo quasi sicuramente seduti all’asciutto, con gli occhi incollati a uno schermo, e dunque l’atleta 2.0 ha trovato il modo di bisbigliarci, maligno, all’orecchio: “Vedi? Io oggi ho bruciato tutte queste calorie con questo tempo da lupi. Tu che hai fatto?”. Risposta: niente, se non qualche rampa di scale. Soluzione: mi scarico la tua app, anzi mi compro uno smartwatch, così posso condividere anch’io le statistiche della mia prossima sessione di jogging e smascherare la pigrizia di tutti i miei contatti. L’onore è salvo. Fantastico, una vera rivoluzione per farla finita con la vita sedentaria. Attenzione però, quando arriverà l’estate e prima di spogliarvi sotto l’ombrellone, siate sicuri che nel frattempo, tra tanto postare e celebrare le vostre prodezze, la pancetta se ne sia andata veramente.