Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di una lettrice che racconta l’inutile tentativo di porgere soccorso ad un capriolo ferito. Quando nessuno si assume la responsabilità e la competenza di un intervento nei confronti di un soggetto debole e indifeso, qualcosa di grave ha afflitto la società in cui si vive.
Spett.le redazione,
vorrei segnalare quanto accaduto ieri nell’area del fiume Conca, nel comune di Gemmano. Passeggiando con i cani, mi sono imbattuta in un capriolo ferito in maniera grave a una zampa. Non so dire se si trattasse di una frattura scomposta o di una ferita da laccio di bracconiere perchè non ero abbastanza vicino, di fatto l’ animale procedeva lentamente tendendo l’ arto alzato e letteralmente a ciondoloni, era visibilmente sofferente. Essendo a conoscenza della chiusura del Centro Recupero Animali Selvatici di Rimini, ho contattato la Forestale spiegando la situazione. Chi mi ha risposto, ironia della sorte, mi ha indirizzato al Cras di Rimini, non sapendo che questo è stato chiuso lo scorso anno.
Contatto comunque l’ ex direttore del Cras che, molto disponibile, mi dice che al momento nessuno si occupa di questi animali e mi suggerisce di chiamare le Guardie zoofile per farmi consigliare. Consapevole del fatto che avrebbero potuto solo darmi dei (preziosissimi) consigli, ho chiamato le Guardie Ecozoofile, che mi hanno dato il recapito del veterinario di turno dell’ Ausl, interessandosi alla situazione e chiedendomi di essere aggiornate sugli sviluppi. Metto questo in evidenza perchè trattasi di un corpo volontario, che mette il proprio tempo a disposizione a titolo gratuito. Il veterinario dell’ Ausl mi ha scaricato dicendo che non è cosa di sua competenza e che spetta alla Polizia Provinciale occuparsi dei selvatici feriti. In ultimo, ho provato a contattare la Polizia Provinciale, ma nessuno ha mai risposto alle telefonate. Ovviamente dopo questo interminabile e improduttivo giro di telefonate l’ animale si era già allontanato chissà dove e non so che fine abbia fatto. Quello che mi chiedo è: è stato fatto qualche passo in avanti in favore degli animali, ora è reato l’ omissione di soccorso in caso si investa un cane, un gatto o un animale protetto. Ma gli altri che hanno possono avere bisogno di aiuto sono stati abbandonati a loro stessi, dopo la chiusura del Cras. Un servizio che lavorava bene è stato chiuso e non è stato sostituito da niente, lasciando gli animali in difficoltà in balìa degli eventi e chi vorrebbe aiutarli impotente e inerme. Se le istituzioni sono le prime ad abbandonarli, non ci possiamo stupire se non esiste una cultura del rispetto per gli animali. Mi auguro che chi di dovere percepisca questo come un problema da risolvere, non come una seccatura da dribblare ogni qualvolta ci si scontra con il muro di gomma delle istituzioni.
Veronica Corsini