Come sempre, a Misano, teatro strapieno per le conferenze di filosofia
Travolgente. Profondo. Appassionato. Questo il piglio con cui il prestigioso filosofo Massimo Cacciari ha deliziato il gremito ed appassionato pubblico misanese lo scorso 15 novembre. E’ stato, Cacciari, il penultimo ospite del ciclo di conferenze “Terre del futuro. Nove parole per guardare lontano”. L’intellettuale veneziano ha portato in Romagna: “Umanesimo”. In un parallelo con la precarietà del nostro tempo torna attuale il monito dell’Umanesimo: indagare il mondo con occhio limpido e disincantato per ricercare la Virtus e rifuggire il servilismo.
Che cos’è l’uomo? La risposta viene cercata nella cultura dell’Umanesimo, in una ricostruzione storica e filologica accurata, da Marsilio Ficino in poi. L’uomo è tutto il possibile, sempre in potenza mai in atto. E’ un “miracolo” nel senso latino di meraviglia capace anche di atterrire. Sta a lui, al suo libero arbitrio, scegliere di diventare angelo o anticristo, in un momento storico di crisi dovuto alla caduta di Bisanzio e delle certezze del verbo cristiano.
Il prossimo appuntamento è con il giovane intellettuale Nicola Mai il17 novembre, ore 21, teatro Astra.. “Immigrazione e speranza” la parola per cercare il futuro civile.