Pesaro fu liberata dagli alleati il 2 settembre 1944. La città fu distrutta dai bombardamenti all’80 per cento. Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha commemorato al sacrario dei Caduti per la Libertà di piazzale Collenuccio, nell’anniversario del 73esimo della Liberaziione, con il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti. Ricci: «Dopo la guerra la città era deserta: i pesaresi sfollati furono accolti dai contadini. Gente povera, che però non fece mai mancare un pezzo di pane a chi aveva bisogno. Una pagina straordinaria di solidarietà del nostro territorio».
Il ministro De Vincenti: «Pesaro era il caposaldo orientale della linea gotica: la sua liberazione è stata fondamentale per scardinare l’assetto bellico degli occupanti nazisti». Il ministro ha citato «l’eccidio di bambini in città del 17 novembre del 1943, oggi ricordato con il piazzale degli Innocenti», soffermandosi sui partigiani: «Con forza e coraggio hanno aperto una strada nuova. Dalla Resistenza e dalla Liberazione si è prodotto l’impulso iniziale per le radici della democrazia». L’Italia di oggi, «pur segnata da tanti problemi, è il secondo Paese manifatturiero d’Europa. La settima potenza economica mondiale. Uno Stato fautore di pace e progresso nelle relazioni internazionali, erede della Resistenza». Infine: «Veniamo da anni difficili segnati dalla stagnazione economica e dalla pesante recessione che si è generata dal 2008 al 2013. Ma la ripresa economica che, come dicono gli ultimi dati, va consolidandosi, dimostra la capacità di rialzarsi e costruire il futuro: oggi come nel dopoguerra. La voglia di ripartire nelle zone terremotate è un altro segnale forte». Sono intervenuti l’assessore Luca Bartolucci, il rappresentante delle associazioni combattentistiche e d’arma Lido Scalpelli e la presidente dell’Anpi Pesaro Matilde Della Fornace. Presente il presidente della Regione Luca Ceriscioli.