Cultura. Settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, Regione e Comune di Ravenna firmano un protocollo operativo per le celebrazioni 2021: “Un’altra straordinaria opportunità per promuovere insieme l’Emilia-Romagna nel mondo”
Il presidente Bonaccini e il sindaco De Pascale sottoscrivono l’intesa: realizzazione di un piano strategico che definisca programma della manifestazione a valenza internazionale, conservazione e valorizzazione documentale e del patrimonio culturale e architettonico riferito al sommo poeta, promozione turistica
Bologna – Comincia a prendere forma la macchina organizzativa per le celebrazioni per il VII centenario della morte di Dante Alighieri che si terranno anche a Ravenna nel 2021. A sancire la partenza del percorso un Protocollo d’intesa tra Regione Emilia-Romagna e Comune di Ravenna,che fissa obiettivi e tempi per giungere preparati all’evento internazionale che rappresenta una straordinaria occasione dal punto di vista culturale, turistico ed economico non solo per l’intero territorio emiliano-romagnolo ma anche nazionale.
L’intesa è stata siglata il 26 settembre in viale Aldo Moro dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dal sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, assieme all’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, e agli assessori comunali alla Cultura, Elsa Signorino, e al Turismo, Giacomo Costantini.
La ricorrenza sarà l’occasione per accendere i riflettori internazionali sulla cultura italiana, ma anche una opportunità di conoscenza e valorizzazione dei territori e delle comunità in cui persiste la memoria dantesca. Il Comune di Ravenna è proprietario della Tomba di Dante e, attraverso l’Istituzione Biblioteca Classense e l’Opera di Dante, ne cura la tutela e la valorizzazione, così come gestisce il Museo Dantesco, per le sezioni di competenza, e produce e coordina le attività di valorizzazione dantesca di cui centrale è la rassegna culturale Ravenna per Dante.
“Con questo accordo avviamo un ambizioso lavoro che si concretizzerà in un’altra importante occasione per promuovere l’Emilia-Romagna nel mondo- afferma il presidente Bonaccini-. Le celebrazioni dantesche e la diffusione della conoscenza di Dante sono, infatti, una straordinaria opportunità di coniugare cultura e sviluppo per Ravenna e l’intero territorio regionale, per consolidare una vocazione culturale antica, secondo modalità innovative e aperte alla contemporaneità che potranno avere ricadute positive anche sul piano turistico. Insieme alla nostra manifattura, ai nostri saperi e al turismo, la cultura rappresenta una delle leve di sviluppo fondamentali, che ci hanno portato a essere la regione che cresce maggiormente, anche in termini di occupazione. E voglio ricordare come il forte aumento di visitatori in Emilia-Romagna nei primi otto mesi dell’anno, oltre 46 milioni di presenze turistiche, 3 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2016, veda il comparto delle città d’arte crescere più di tutti, con quasi un +13%. Per arrivare preparati alle celebrazioni dantesche- chiude il presidente della Giunta- è necessario quindi un progetto ampio, che guardi alla scena nazionale e internazionale, di alta valenza culturale e sociale e che coinvolga la città di Ravenna insieme a tutti i territori della regione”.
Il Protocollo stabilisce che Regione e Comune di Ravenna definiscano congiuntamente un piano strategico che individui obiettivi di miglioramento urbanistico, di conservazione, valorizzazione, promozione e didattica del patrimonio dantesco nel territorio regionale, in particolare in quello ravennate. Inoltre, dal punto di vista economico dovranno essere messi in campo interventi finanziari speciali.
“Siamo molto contenti- spiega il sindaco de Pascale- che la Regione abbia riconosciuto questa celebrazione quale evento di assoluto valore, da sostenere nell’ambito di un piano strategico che coinvolga tutta l’Emilia-Romagna, individuando Ravenna quale capofila naturale del sistema territoriale regionale entro cui verranno realizzate le celebrazioni dantesche e impegnandosi anche da un punto di vista finanziario. Importante anche la volontà di definire congiuntamente una visione ampia, in grado di coinvolgere tutti gli ambiti legati alla valorizzazione della figura di Dante, dalla cultura, al turismo, dall’urbanistica alla ricerca fino alla conservazione e alla didattica. Ravenna, infatti, da anni si distingue per l’unicità della proposta culturale collegata alla figura del Poeta attraverso un calendario di eventi, alcuni di dimensione internazionale, di portata straordinaria, mettendo a disposizione il proprio patrimonio, dalle testimonianze materiali alla tradizione celebrativa e alle tante energie scaturite dalle diverse esperienze. Già in occasione della recente celebrazione del 696^ annuale abbiamo annunciato una stretta collaborazione con Firenze finalizzata alla condivisione di eventi e metodologie di intervento, che questo protocollo ribadisce ulteriormente”.
In vista dell’appuntamento del 2021 si punterà a coinvolgere il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo affinché riconosca il ruolo protagonista di Ravenna e dell’Emilia-Romagna, individui le risorse necessarie per sostenere la realizzazione di un programma di celebrazione e nomini, di conseguenza, un Comitato nazionale per le celebrazioni strutturato secondo un principio di rappresentanza anche delle istituzioni e dei territori interessati alle celebrazioni dantesche.
Tra gli obiettivi, anche quello di attivare una collaborazione con la Regione Toscana e il Comune di Firenze, terra natale del sommo poeta, per condividere eventi e metodologie di intervento che mettano a valore, complessivamente, l’esperienza dantesca, e con essa il grande tributo alla cultura italiana e mondiale.
Le sette dimensioni del programma
Alla luce dell’esperienza del Comune di Ravenna, degli studi fatti e delle indicazioni che provengono dal Comitato nazionale per le celebrazioni del 750^ anniversario della nascita di Dante Alighieri, si punta a realizzare un programma declinato sulla base di:
– una dimensione europea e internazionale (nel lascito dantesco confluisce l’elaborazione medievale che sta alla base dell’idea di Europa e per esteso del canone occidentale al pari del patrimonio musivo ravennate riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’umanità);
– collaborazione con le grandi istituzioni culturali che si occupano di Dante;
– partecipazione dei cittadini ma anche della didattica, con l’obiettivo di una educazione permanente;
– una dimensione contemporanea e innovativa per attualizzare e vitalizzare il messaggio dantesco attraverso i nuovi strumenti di comunicazione ed espressione artistica;
– ricerca scientifica, partendo dal sostegno e valorizzazione della lunga tradizione di studi, con particolare riferimento all’eccellenza costituita dalla Biblioteca Classense con le Letture Classensi e i tanti convegni scientifici, fino alle iniziative proprie degli enti di ricerca, delle Università, delle istituzioni e associazioni culturali; fondamentale, poi, il patrimonio, in particolare di quello librario e archivistico che va messo in sicurezza e valorizzato;
– una dimensione urbanistica con la riqualificazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico e la creazione di specifici segni urbanistici, creando le condizioni per lo sviluppo di eventi culturali e di strutture stabili volte alla conoscenza della figura di Dante e della cultura europea;