Poggio Torriana. Lo stabilimento, la prua di una nave
– “L’unica strada per crescere è la valorizzazione del patrimonio umano, insieme all’innovazione tecnologica”. Partito in un capanno dismesso a Poggio Berni, Bruno Bargellini l’ha fatta diventare la seconda azienda al mondo per la produzione di caricatori per torni. Davanti c’è solo un marchio svizzero; però diamo loro scacco: i “robot” italiani finiscono sul mercato ad un prezzo del 10-15% superiore alla concorrenza elevetica, grazie alla tecnologia, alla velocità e all’assistenza. E ai rapporti umani.
Dalla scorsa estate, la sede è nell’architettonico stabilimento della zona industriale di Poggio Torriana Negli ultimi anni, Top Automazioni, è sempre cresciuta a cifra doppia. Quest’anno dovrebbe toccare i 15 milioni di fatturato (13,5 l’anno scorso). Esporta il 40 per cento della produzione; quello tedesco il primo mercato con il 12 per cento.
Uno sbocco importante ed in forte crescita è quello messicano. Il suo maggiore cliente (lavora per Boing, Ford, Audi…) gli compra 3-4 robot l’anno; ne ha già installati 25.
“Sono andato a sentire gli umori di quel mercato – racconta Bargellini, una passionaccia per le auto vecchie ed i colori -. Le uscite protezionistiche del presidente americano Trump mi stanno preoccupando. Ho trovato imprenditori pensierosi e altri meno. Ogni anno, per 6 mesi, prendo la valigia per vendere, fare assistenza, stringere le mani, capire come stanno le cose, imparare. Il mondo corre talmente veloce che bisogna cercare di capire che cosa fare”.
Il geniale artigiano che da terzista partito in un capanno, ha creato un gioiellino che porta in alto la bandiera del made in Romagna nel mondo per puro caso. Inizia, come tanti tra Rimini e Pesaro, con una torneria che lavora per il colosso riminese Scm. L’anno della svolta è il 1988; acquista un tornio. Solo che per il caricatore dovrebbe aspettare un anno. Così, se lo progetta e realizza (ora et labora, direbbero i benedettini oggi pensiero di riferimento per molti imprenditori illuminati). Sforna un gioiello di tecnologia che prima non esisteva. I rappresentanti che visitano la sua azienda gli propongono di venderlo. Nel 2000 nasce Top Automazioni. Poi è storia di oggi, ma in casa Bargellini le acque sono sempre in movimento. Ha brevettato un caricatore per torni fantina, cioè mobili, che dovrebbe dare un ulteriore balzo al marchio riminese che ha nel logo l’azzurro e la bandiera italiana. Se tutto va bene lo presenterà alla fiera di Parma il prossimo marzo; altrimenti, dopo l’estate, in Germania, Francoforte.
Bargellini ha un’idea resposnabile di fare impresa; si potrebbe dire all’Adriano Olivetti. Luoghi luminosi e puliti, musica ovunque (uffici e produzione), tutti in divisa, mensa gratuita, palestra, visite mediche gratuite. E presto arriveranno campi da tennis, calcetto e beach tennis. Bargellini: “Un bravo imprenditore ha a cuore le famiglie del proprio territorio”.