“L’arte contemporanea spiegata a mia nonna – Ridere, piangere e capire” (NCF Edizioni). L’autrice Alice Zannoni
è ospite allo SPAZIO°Z di Radio Talpa (via Del Prete, 7 – Cattolica) sabato 10 novembre ore 21.00.
E’ il caso editoriale che sta riscuotendo un grande consenso tra il pubblico e che sta solleticando la curiosità anche dei più avversi all’arte contemporanea.
L’autrice – in conversazione con Enzo Cecchini e Gabriele Geminiani, gli artisti presenti in mostra nello spazio espositivo di Radio Talpa con la mostra “opere contro” e con Amedeo Bartolini, fondatore della casa editrice NFC, racconterà l’avventura intrapresa con nonna Zita.
L’incontro sarà anche l’occasione per una riflessione sulla fruizione dell’arte contemporanea attraverso il confronto tra i quattro
professionisti che, ognuno con il proprio ambito di pertinenza e punto di vista (artista, critico/curatore, editore), metteranno a
fuoco la situazione presente e possibili scenari futuri.
La tavola rotonda sarà trasmessa in diretta da Radio Talpa Web Radio (radiotalpa.it). Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
L’ingrediente del successo di questo progetto è l’idea stessa che ha avuto Alice Zannoni – spiegare l’arte contemporanea alla
nonna novantunenne – sviluppandola con un approccio linguistico semplice e con stratagemmi metaforici che consentono
anche al lettore meno preparato di poter comprendere i meccanismi dell’arte.
A cominciare dal titolo – forte, semplice e chiaro – il racconto si snoda in un avvincente dialogo tra Alice e la nonna Zita che,
strutturato alternando momenti di arte e di vita, porta il lettore a vivere una dimensione intima e familiare pur trattando le pagine
argomenti piuttosto impegnativi. Ed è proprio l’equilibrio tra il carattere divulgativo e note specialistiche che rendono questo libro
adatto ad un ampio pubblico di lettori; non si tratta di un manuale di storia dell’arte, né di un testo teorico, né di un saggio di
estetica, piuttosto di un “kit di pronto intervento” per coloro che di arte non sanno nulla, un libro per dare una risposta non tanto
a “che cosa è arte” ma al quesito “perché alcune cose sono arte”.
“Devo tornare indietro per andare avanti – dice l’autrice – questo libro non può che partire da casa di mia nonna e non solo perché
l’interlocutore è mia nonna, ma perché il senso di questa operazione si può apostrofare come “rivoluzione”. Trovo sia una
rivoluzione trasmettere il sapere e acquisire conoscenza e, in fondo, l’appellativo di rivoluzione, se preso in prestito dalla scienza,
funziona perfettamente. Revolutio è il giro che compie il pianeta sull’orbita trovandosi poi al punto di partenza per ricominciare.
È un andare avanti tornando indietro per legittimare un altro giro che è il futuro. L’arte ha un carattere rivoluzionario, l’arte è un
modo di sapere e il sapere è sempre una rivoluzione”.