Alberto Drudi, presidente della Camera di commercio di Pesaro
L’export pesarese cresce più del doppio della media italiana: +6,9% rispetto a +3,7% (nel confronto con il periodo gennaio-giugno 2017). “Si tratta di un risultato eccellente e superiore a ogni più rosea previsione – dice Alberto Drudi, presidente della Camera di commercio -, intanto perché conferma un trend di crescita che dura ormai da diverso tempo, ma anche per la sua dimensione: il ‘made in Pesaro-Urbino’ ha un appeal internazionale fortissimo e la continua crescita testimonia la capacità dei nostri imprenditori di presentarsi a livello internazionale con prodotti di qualità e innovativi”. “Credo, inoltre, che nessuno possa obiettare che questa continua crescita sia conseguenza del lavoro costante e professionale sviluppato dalla Camera di commercio e Aspin 2000 – ha aggiunto Drudi – che ha costruito opportunità per le imprese, che oggi raccolgono i frutti”.
Ci sono almeno due altre indicazioni positive che emergono dai dati diffusi dall’Istat ed elaborati da Aspin 2000, l’azienda speciale dell’ente camerale pesarese: crescono ancora i fatturati verso i Paesi dell’Unione europea, che oggi assorbono il 59% del totale delle esportazioni (nel primo semestre 2017 la quota era del 56%) e migliora anche la quota (dall’11,9% al 12,4%) destinata agli altri paesi europei.
La Francia (con 181 milioni) si conferma il primo mercato di sbocco, con una crescita del 16,4% rispetto al primo semestre 2017, così come la Germania è ancora al secondo posto, con 155 milioni e un balzo del 18,1%; terzo posto per gli Stati Uniti (96 milioni, -2,3%) e quarto per la Spagna (84 milioni, +12,8%). “In due dei tre Paesi europei cresciamo con percentuali a doppia cifra – ha sottolineato Drudi -, ma guardiamo anche alla Svizzera, quinto mercato di riferimento (60 milioni, +4,6%), all’Austria e alla Repubblica Ceca, dove cresciamo del 29%, e a Hong Kong, dove i prodotti pesaresi fanno +30%, anche se in termini di fatturato reale il dato è ancora leggero”.
Un “timido risveglio”, secondo Drudi, arriva dalla Russia, ottavo mercato con 38 milioni di fatturato e una crescita del 7,7% nel semestre, “che lascia ancora tanto spazio alle lamentele di nostri imprenditori, che devono fare i conti con un mercato dalle grandissime potenzialità ma penalizzato da sanzioni che non hanno motivo di essere confermate”. Proprio in Russia, è in programma dal 10 al 13 ottobre, i “Saloni Worldwide Moscow”, il tradizionale evento al Crocus organizzato dal Salone del Mobile di Milano e meta per oltre 30 mila persone, tra operatori del settore, stampa specializzata e pubblico. “Ci presenteremo con una nostra collettiva – ha anticipato il presidente camerale – finanziata dalla Regione Marche e da Aspin 2000, che la coordina anche: sarà l’occasione per fissare un nuovo approccio con il mercato della Federazione e degli Stati vicini, puntando ancora una volta su prodotti di qualità”.
L’ulteriore spinta all’export è arrivata dalla meccanica e, in particolare, dai prodotti in metallo (345 mln., +8,8%) e dai macchinari (373,2 mln., +4,5%), e anche dal settore del mobile (161,3 mln., +11,6%); molto bene anche il tessile, che ha scavalcato a metà 2018 la somma psicologica dei 20 milioni (21,0 mln., +14,6%), e gli articoli in gomma e plastica (67,9 mln., +20,5%).