Gradara. Il sindaco Filippo Gasperi vs Peter Aufreiter per aver soppresso il biglietto unico Rocca e camminamenti.
“Sono dispiaciuto, innanzitutto come cittadino di Gradara e poi come sindaco, per la decisione dell’ormai ex direttore del Polo museale delle Marche, Peter Aufreiter, di disdire la convenzione per il biglietto integrato ‘Rocca di Gradara e Camminamenti di ronda della città’, a decorrere dal primo gennaio del nuovo anno”. Così il primo cittadino Filippo Gasperi, nell’apprendere la notizia “da una lettera di una decina di righe, che non motivano in alcun modo la scelta”. “Lo considero un grave sgarbo alla nostra comunità – chiosa – e un voler cancellare una buona pratica di collaborazione”.
La missiva a cui fa riferimento il primo cittadino di Gradara è datata 28 novembre, il giorno prima dell’addio ufficiale di Aufreiter davanti al consiglio comunale di Urbino. “Un atto d’imperio, prima ancora che formale – aggiunge il sindaco -, che comunque andava preceduto quanto meno da una telefonata per chiarire la situazione come si conviene a un rappresentante delle istituzioni e a un uomo di cultura”.
La convenzione tra la Sovrintendenza delle Marche, il comune di Gradara e la Gebart (società con sede a Roma e che dal 1989 opera nel settore dei servizi aggiuntivi per i beni culturali) è datata 2011 e istituisce il Biglietto integrato di Gradara che rendeva possibile al visitatore acquistare con un unico titolo l’ingresso alla Rocca Demaniale (gestita dal Polo Museale delle Marche) e ai Camminamenti di Ronda (di proprietà comunale e gestiti da Gradara Innova Srl). Oltre alla comodità di avere un solo biglietto per i due principali luoghi di interesse di Gradara, tale biglietto consentiva il risparmio di 1 euro poiché i Camminamenti erano compresi al solo costo di 1 € invece dei regolari 2 €. “In media – chiarisce Gasperi – questa convenzione portava annualmente circa 70.000 € nelle casse di Gradara Innova, poiché tale era il numero di biglietti unici venduti. Quindi un danno economico importante per il Comune di Gradara, il quale, è bene ricordarlo, non percepisce alcun introito derivante dagli ingressi alla Rocca, pur sostenendo in gran parte le spese di promozione e valorizzazione. Quindi Aufreiter, pur avendo riconosciuto in diverse occasioni pubbliche l’importate ruolo svolto proprio dal Comune, da Gradara Innova e dalle associazioni di volontariato di promozione territoriale (in primis la Pro Loco, i vari gruppi storici ecc.) nell’aver portato Gradara ad essere il monumento più visitato delle Marche e tra i primi 10 castelli in Italia, ha voluto concludere il suo mandato con questo brutto gesto, sintomo di disinteresse, quando non di ostruzionismo incomprensibile, verso Gradara, atteggiamenti da noi tristemente noti in questi 4 anni di convivenza ma che non ci hanno impedito di aggiudicarci il titolo di Borgo dei Borghi 2018”.
In aggiunta queste considerazioni di merito, va segnalato un aspetto non meno importante, ovvero l’illegittimità dell’atto disposto dall’Ex Direttore Aufreiter. Infatti, secondo quanto riportato nella convenzione, la disdetta unilaterale è prevista soltanto in caso di inadempienze da parte di uno dei soggetti coinvolti. In merito a ciò, il Comune di Gradara non è mai venuto meno ai propri impegni e nessuna contestazione è mai stata mossa dal Polo Museale. “Ho chiesto più volte ad Aufreiter di farmi avere i dati dell’affluenza del 2018 – sottolinea Gasperi -, anche per studiarli e capire quali iniziative comuni mettere in campo per migliorarli ulteriormente, ma non ho mai avuto risposta, né ufficiale né ufficiosa, nonostante quei numeri incidano in maniera consistente sui dati positivi dei quali il direttore si è legittimamente fatto vanto”.
Il sindaco di Gradara contatterà a breve il direttore Marco Pierini, che ha preso la direzione del Polo Museale delle Marche ad interim: “Per condividere con lui una situazione complessa ma con enormi potenzialità di ulteriore crescita – conclude Gasperi – e mi auguro che in tempi brevi si possa mettere riparo a una situazione che danneggia Gradara, i gradaresi, le migliaia di nostri visitatori ed è un brutto esempio, quello di cancellare le cose che funzionano, senza contare l’averlo fatto con un atto illegittimo per l’intero sistema italiano dei beni culturali”.