Luigi Guagneli
di Daniela Ruggeri
Imparare a fare opposizione? Non è per tutti, ma sicuramente Luigi Guagneli, consigliere di minoranza nella lista Cecchetto, di esperienza ne ha maturata, sia in qualità di ex consigliere di maggioranza Pd, sia in veste di assessore sempre con il Pd; partito quest’ultimo di cui non ha più la tessera.
Da ciò che è emerso durante l’ultima seduta, i consiglieri cecchettiani, si divideranno in due frange: molto probabilmente nascerà un gruppo misto capitanato da Guagneli ed un gruppo facente capo al talent scout, di cui rimane capogruppo.
Come sono i rapporti con Claudio Cecchetto a qualche mese dalle elezioni?
”Dopo le comunali – dice Guagneli – non ci siamo più riuniti per decidere le linee politiche da portare avanti, anche se c’è un programma, quello della campagna elettorale per cui si fa riferimento a quello ed in base a quello si approva, ci si astiene o si vota contro a ciò che viene proposto in consiglio comunale, dalla maggioranza.
Dopo la mia uscita dal Pd, volutamente, ho fatto la scelta di non legarmi più ad alcun partito e quando Claudio Cecchetto mi ha cercato, a suo tempo, per formare una lista civica, in cui credevo ed in cui credo ancora, in termini di programmazione, mi è sembrato coerente entrarvici.
Sinceramente ancora non ho capito perchè Cecchetto, che mi chiamava ”The King”, mi ha snobbato”.
Forse perchè Claudio Cecchetto vuole fare un rimpasto tra i suoi candidati?
”C’è poco da fare, – continua il consigliere – sui banchi del consiglio comunale, da sempre, siede chi ha ottenuto il maggior numero di consensi, per cui Mariapaola Mancini avrebbe titolo ad entrare in caso di uscita di uno di noi, quindi: mia, di Sara Savoretti o di Claudio Cecchetto. I nostri elettori si aspettano che i loro consensi siano rispettati.”
Tecnicamente Guagneli potrebbe creare un gruppo misto, meglio se di due persone, ma in caso negativo, formato solo da lui stesso, in carico a livello elettorale sempre a Claudio Cecchetto, con un programma diverso, ma che rispecchi gli argomenti e le idee della campagna elettorale.
Ed è così che la lista, dell’uomo di spettacolo, cimentatosi in politica si divide tra chi lo seguirebbe in capo al mondo e chi invece apprezza l’impegno di chi si è speso da sempre per la propria città, solo ed esclusivamente per il bene di Misano e dei suoi abitanti.
”Tengo a precisare che non sono interessato a coltivare orticelli, il mio amore per Misano è per tutto il territorio. Non sono legato a nessun interesse personale, nè in campo turistico, nè in altri settori della vita economica misanese. Come già detto porto avanti le idee per cui sono stato votato e cerco di farlo con serietà e presenza continua in tutte le attività legate alla vita amministrativa della nostra città – ha commentato Guagneli, che continua – per me le istituzioni sono sacre ed è per questo che ho anche fatto la battuta all’assessore Nicola Schivardi non trovando giusto che stia con la maggioranza, quando proprio lui in varie occasioni, prima di candidarsi, aveva accusato Fabrizio Piccioni di non essere di sinistra, così come si professa e che se il candidato sindaco, fosse stato Piccioni, come di fatto è stato, avrebbe preferito una lista civica.
La frecciatina scoccata era per questo motivo, ma visto cosa succede a livello nazionale, non mi stupisco.”
Guardando indietro rifarebbe quello che ha fatto?
”Ci penserei molto meglio. Farei valutazioni più approfondite, sono amareggiato perchè a tutt’oggi non ho compreso i motivi che hanno portato a questa guerra fredda.
Del resto, la realtà delle cose e persone ci si rivela solo dopo essere saliti su un carro.
Ho scelto Cecchetto perchè era c’era bisogno di nuova linfa, belle esperienze da far fare a Misano, potevamo essere ”diversi”, crescere; non avrei fatto una scelta diversa da questa”.
Ricordiamo i circa 2.500 voti della lista ”Misano Viva”, che prima dei risultati di Scacciano e Misano Monte, ha fatto tremare il centro sinistra.
”Comunque – continua Guagneli – io senza alcun imbarazzo, dico che ci sono tante cose da cambiare se si vogliono dare nuove prospettive a Misano e, ho espresso voto contrario al Dup, perchè è un programma di mandato di chi ha vinto le elezioni, ma non porta innovazione.”
La situazione è complessa per la lista Cecchetto, ma da ciò che si evince, molto curiosamente, solo Guagneli discute e motiva la propria dichiarazione di voto, il resto del gruppo non spiega, non chiarisce, semplicemente non parla, alza solo le mani.
Da ciò che è emerso durante l’ultima seduta, i consiglieri cecchettiani, si divideranno in due frange: molto probabilmente nascerà un gruppo misto capitanato da Guagneli ed un gruppo facente capo al talent scout, di cui rimane capogruppo.
Come sono i rapporti con Claudio Cecchetto a qualche mese dalle elezioni?
”Dopo le comunali – dice Guagneli – non ci siamo più riuniti per decidere le linee politiche da portare avanti, anche se c’è un programma, quello della campagna elettorale per cui si fa riferimento a quello ed in base a quello si approva, ci si astiene o si vota contro a ciò che viene proposto in consiglio comunale, dalla maggioranza.
Dopo la mia uscita dal Pd, volutamente, ho fatto la scelta di non legarmi più ad alcun partito e quando Claudio Cecchetto mi ha cercato, a suo tempo, per formare una lista civica, in cui credevo ed in cui credo ancora, in termini di programmazione, mi è sembrato coerente entrarvici.
Sinceramente ancora non ho capito perchè Cecchetto, che mi chiamava ”The King”, mi ha snobbato”.
Forse perchè Claudio Cecchetto vuole fare un rimpasto tra i suoi candidati?
”C’è poco da fare, – continua il consigliere – sui banchi del consiglio comunale, da sempre, siede chi ha ottenuto il maggior numero di consensi, per cui Mariapaola Mancini avrebbe titolo ad entrare in caso di uscita di uno di noi, quindi: mia, di Sara Savoretti o di Claudio Cecchetto. I nostri elettori si aspettano che i loro consensi siano rispettati.”
Tecnicamente Guagneli potrebbe creare un gruppo misto, meglio se di due persone, ma in caso negativo, formato solo da lui stesso, in carico a livello elettorale sempre a Claudio Cecchetto, con un programma diverso, ma che rispecchi gli argomenti e le idee della campagna elettorale.
Ed è così che la lista, dell’uomo di spettacolo, cimentatosi in politica si divide tra chi lo seguirebbe in capo al mondo e chi invece apprezza l’impegno di chi si è speso da sempre per la propria città, solo ed esclusivamente per il bene di Misano e dei suoi abitanti.
”Tengo a precisare che non sono interessato a coltivare orticelli, il mio amore per Misano è per tutto il territorio. Non sono legato a nessun interesse personale, nè in campo turistico, nè in altri settori della vita economica misanese. Come già detto porto avanti le idee per cui sono stato votato e cerco di farlo con serietà e presenza continua in tutte le attività legate alla vita amministrativa della nostra città – ha commentato Guagneli, che continua – per me le istituzioni sono sacre ed è per questo che ho anche fatto la battuta all’assessore Nicola Schivardi non trovando giusto che stia con la maggioranza, quando proprio lui in varie occasioni, prima di candidarsi, aveva accusato Fabrizio Piccioni di non essere di sinistra, così come si professa e che se il candidato sindaco, fosse stato Piccioni, come di fatto è stato, avrebbe preferito una lista civica.
La frecciatina scoccata era per questo motivo, ma visto cosa succede a livello nazionale, non mi stupisco.”
Guardando indietro rifarebbe quello che ha fatto?
”Ci penserei molto meglio. Farei valutazioni più approfondite, sono amareggiato perchè a tutt’oggi non ho compreso i motivi che hanno portato a questa guerra fredda.
Del resto, la realtà delle cose e persone ci si rivela solo dopo essere saliti su un carro.
Ho scelto Cecchetto perchè era c’era bisogno di nuova linfa, belle esperienze da far fare a Misano, potevamo essere ”diversi”, crescere; non avrei fatto una scelta diversa da questa”.
Ricordiamo i circa 2.500 voti della lista ”Misano Viva”, che prima dei risultati di Scacciano e Misano Monte, ha fatto tremare il centro sinistra.
”Comunque – continua Guagneli – io senza alcun imbarazzo, dico che ci sono tante cose da cambiare se si vogliono dare nuove prospettive a Misano e, ho espresso voto contrario al Dup, perchè è un programma di mandato di chi ha vinto le elezioni, ma non porta innovazione.”
La situazione è complessa per la lista Cecchetto, ma da ciò che si evince, molto curiosamente, solo Guagneli discute e motiva la propria dichiarazione di voto, il resto del gruppo non spiega, non chiarisce, semplicemente non parla, alza solo le mani.
Daniela Ruggeri