Il tenore Gianluca Floris
di Giorgio Girelli
Gianluca Floris è il nuovo presidente della Conferenza Nazionale dei Presidenti dei Conservatori di musica, organo ausiliario del Ministero Istruzione (MIUR). Presidente del Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina” dal 2014, Gianluca Floris era già stato eletto nel precedente Direttivo della Conferenza dei Conservatori, scaduto il 18 aprile scorso. Nell’importante momento di riorganizzazione del comparto della Alta Formazione Artistica e Musicale (del quale fanno parte anche le Accademie di Belle Arti, l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e l’Accademia Nazionale di Danza nonché gli ISIA) la Conferenza Nazionale dei Presidenti dei Conservatori svolgerà, assieme agli analoghi organismi dei Direttori e degli Studenti, un importante ruolo di approfondimento e di suggerimento per il Ministero.
Gianluca Floris è stato eletto all’unanimità dal Consiglio Direttivo della Conferenza, che si è riunito il 3 maggio presso il Conservatorio di Milano e del quale fanno parte: Giovanni Frigo (Presidente del Conservatorio di Verona), Pasquale Maiorano (Presidente del Conservatorio di Firenze), Giuseppe Ministeri (Presidente del Conservatorio di Messina), Raffaello Vignali (Presidente del conservatorio di Milano), nonché, per gli Istituti musicali statizzandi, Donatella Pieri (Presidente dell’ ISSM di Modena) e Claudio Pelis (Presidente dell’ ISSM di Bergamo). Nei giorni scorsi la Conferenza aveva provveduto a designare quale segretario generale l’ambasciatore Giorgio Girelli, presidente emerito del Conservatorio statale Rossini di Pesaro.
Gianluca Floris è un artista lirico (tenore solista e regista) dal 1991 ed ha al suo attivo, oltre ad una lunga e prestigiosa carriera teatrale e musicale, anche numerose pubblicazioni di romanzi e racconti per alcune delle più prestigiose case editrici nazionali, come PIEMME e Mondadori.
“I problemi dei conservatori italiani con i quali noi presidenti abbiamo a che fare – ha dichiarato Gianluca Floris – sono molteplici, ma i primi due sono sicuramente la struttura della governance dei nostri istituti e la condizione degli edifici storici nei quali molti conservatori italiani sono ospitati. Occorrerà una azione coordinata legislativa e regolamentare per affrontare efficacemente queste e altre criticità”.