Mauro Papalini, Confindustria: “Non possiamo continuare a sostenere continui aumenti del costo dell’energia elettrica”. E’ l’allarme del presidente degli industriali pesaresi nel corso dell’assemblea del consorzio Confindustria Energia Adriatica.
L’assemblea si è tenuta presso la Pershing Yacht–Ferretti Group di Mondolfo: “Una location voluta – ha detto Papalini – perché è un’azienda innovativa, ha visione, una fortissima presenza all’estero, ed ha una positiva ricaduta sulla nostra comunità”.
Parlando di costi dell’energia, il presidente ha fatto notare che, a partire dal 2017 e anche per via di alcune delibere comunitarie, il costo della carbon tax sulle emissioni di CO2 “si è quintuplicato, passando da 5 a 25 euro a tonnellata nel giro di pochi mesi, generando di rimando, un significativo aumento della bolletta elettrica per il momento non accompagnata da un beneficio per l’ambiente”. Papalini ha ricordato che “le Marche sono una regione prettamente manifatturiera e con forte vocazione all’export” e che “una nostra impresa si deve ormai confrontare con la concorrenza internazionale e non solo Europea”. “Parliamo da anni di aumento della produttività e di incremento dell’export – ha affermato -, ma la verità è che, in una condizione di evidente deficit di competitività spesso anche i troppi vincoli burocratici – compresi quelli per l’accesso ai finanziamenti – rendono problematica la realizzazione di impianti di produzione”.
Secondo il presidente Papalini, che guida anche il consorzio Confindustria Energia Adriatica, “non c’è dubbio che il tema dell’energia elettrica, della sua produzione e distribuzione, nel rispetto dell’ambiente e dei target europei debba essere centrale nella prossima agenda di Bruxelles, ma ritengo necessario trovare un equilibrio tra politiche ambientali, obiettivi di decarbonizzare per la produzione di energia e costi di approvvigionamento per il sistema delle imprese”.
Una via possibile per il nostro paese l’ha tracciata Massimo Beccarello, uno dei massimi esperti del sistema confederale sulle tematiche energetiche e ambientali, presentando in anteprima una revisione complessiva del mercato energetico, attraverso l’utilizzo di soluzioni evolute, ed investimenti che potrebbero arrivare a 300 miliardi in 10 anni. “Faranno parte delle prossime attività di Confindustria Energia Adriatica – ha anticipato Andrea Baroni, procuratore del consorzio -, con l’obiettivo di sfruttare le fonti rinnovabili con un nuovo paradigma energetico, nel quale il consumatore diventa attore principale negli equilibri del mercato”.
Ad oggi, il consorzio Confindustria Energia Adriatica serve oltre 600 clienti concentrante nel centro nord, ed oltre 40 provincie. Il fatturato 2018 si attesta su 34 milioni ed è prevista per il 2019 una crescita del 5%. All’evento, erano presenti, insieme a diversi soci del Consorzio e di Confindustria, tutti i grandi consumatori di energia nella nostra area, fra i quali Profilglass, Benelli Armi, Scavolini, YKK, Fiam, Messersì Packaging, Biesse, Prb, Salcavi, Prefabbricati Ricci, Sititalia, Tecnoal, Ilva, Ferretti Group oltre alle grandi aziende interessate al futuro degli scenari mondiali nel settore energia, come Renco.