E’ la sesta volta del Giro d’Italia a Riccione.
di Fosco Rocchetta
– Centodieci anni fa, nottetempo, alle due e 53 minuti del 13 maggio 1909, a Milano, da rondò Loreto, che ancora non si chiamava piazzale, iniziò la 1ª edizione del Giro d’Italia, organizzato dalla Gazzetta dello Sport. La “Corsa Rosa” vide 127 corridori al via d’una reale avventura che, in otto tappe sfibranti, li avrebbe portati a Napoli, ed ancora a Milano, per un totale di 2448 Km. Ogni concorrente era dotato d’una bisaccia di cuoio fissata al manubrio con il cibo, una bottiglia d’acqua e una di vino o grappa. Nel 1909, per la cronaca, gli italiani erano circa 33 milioni, a marzo v’erano state le elezioni politiche vinte dai liberali di Giovanni Giolitti, Filippo Tommaso Marinetti aveva pubblicato a Parigi il “Manifesto del Futurismo” e, poco dopo, Guglielmo Marconi avrebbe conseguito il Nobel per la Fisica. Quelle arcaiche biciclette erano quasi tutte di ferro, col rapporto fisso, ed un solo freno a tampone che premeva sulla ruota anteriore. Si aggiudicò il Giro, allora ai punti, il varesino Luigi Ganna, poi imprenditore e costruttore dell’omonima marca di biciclette. Il vero vincitore, come fu scritto dalla stampa dell’epoca, fu però la gente che accorse in massa sulle strade della Penisola, per sostenere quei baldi ciclisti, primi interpreti d’una corsa, che da allora suscita ovunque un interesse ed un entusiasmo straordinario.
Riccione
Il Giro d’Italia a Riccione
Quest’anno, per la 6ª volta, il Giro arriva a Riccione e, al pari di tutte le edizioni precedenti, una vasta partecipazione popolare seguirà questo evento sportivo unico, che vedrà la nostra città sotto i riflettori dei media nazionali ed internazionali. Dopo le brevi note sulle origini della maggiore corsa ciclistica italiana a tappe, presentiamo, seppur sinteticamente, risultati, classifiche, aneddoti e foto dei vincitori delle tappe che si conclusero a Riccione: a partire dalla 1ª volta, il 20 maggio 1933, sulla pista in terra battuta dello “Stadium” (complesso inaugurato nel 1921), detto dai riccionesi “Ingar” (dall’inglese “hangar”), parola dialettale con cui tuttora identificano l’area usata come aviorimessa negli anni della Grande Guerra (1915-18). Questa zona, di proprietà Ceschina, sede del Luna Park estivo, è stata uno spazio “polivalente”, giacché negli anni successivi al 1° conflitto mondiale, e sino agli anni ’60 del Novecento, ha ospitato vari sport, tra cui ciclismo, motociclismo, calcio, ippica, pugilato, e così pure concerti lirici, costituendo un importante luogo di aggregazione per la comunità locale.
Maggio 1933
1° arrivo a Riccione 1933 – Il 20 maggio ‘33 si corse l’11ª tappa del XXI° Giro, Ascoli Piceno-Riccione, di Km. 208. L’organizzazione era affidata alla “Biagio Nazzaro”, prima associazione sportiva sorta a Riccione con l’autonomia comunale del 1922 che, come si legge in uno scritto del tempo: «ha saputo disciplinare perfettamente lo svolgimento dell’importante avvenimento sportivo che per la prima volta veniva effettuato a Riccione». Vinse la tappa, in volata, il francese Fernand Cornez, mentre il Giro fu dominato da Alfredo Binda, definito “Il Signore della Montagna”, vincitore di sei tappe, ed in maglia rosa per tredici, che si aggiudicò anche la classifica scalatori. L’arrivo avvenne sulla pista in terra battuta dello “Stadium”. A quel tempo non esisteva ancora il lungomare, che verrà inaugurato alcuni anni dopo.
Maggio 1935
2° arrivo a Riccione 1935 – Il Giro del ‘35 si svolse in diciotto tappe dal 18 maggio al 9 giugno, per un totale di 3575 Km. Fu vinto, fuori da ogni pronostico, da Vasco Bergamaschi, mantovano, gregario del più accreditato Learco Guerra, detto “la Locomotiva umana”. Il 22 maggio si disputò la tappa a cronometro individuale Cesenatico-Riccione di 35 Km. Vinse il ligure Giuseppe Olmo, ciclista su strada, pistard ed imprenditore, fondatore anch’egli dell’omonima azienda di produzione di biciclette. Professionista dal 1933 al 1942, vinse la Milano San Remo nel ‘35 e nel ’38, venti tappe al Giro d’Italia; fu campione italiano su strada nel ’36, e su pista nel ’40.
Maggio 1952
3° arrivo a Riccione 1952 – Il Giro del ‘52 si corse in venti tappe, dal 17 maggio all’8 giugno, per un totale di 3964 Km. Fu vinto da Fausto Coppi, soprannominato il “Campionissimo”, in 114 h 36’ 43’’, alla media oraria di 34, 586 Km/h. Il corridore piemontese, annoverato tra i fenomeni del ciclismo mondiale, s’aggiudicò 5 giri d’Italia e 2 di Francia, oltre ad un gran numero di classiche in Italia e all’estero. La 9ª tappa, Ancona-Riccione di Km. 250, si concluse sul lungomare, con il trionfo in volata dello sprinter belga Rik Van Steenberghen, della squadra Girardengo-Clement, vincitore di tre campionati del mondo, d’una Milano San Remo, di due Parigi-Roubaix e di numerose altre classiche.
Maggio 1967
4° arrivo a Riccione 1967 – Il Giro del ‘67 si svolse dal 20 maggio all’11 giugno su di un percorso di 3572 Km. Fu vinto dal bergamasco Felice Gimondi, davanti a Franco Balmamion ed al campione francese Jacques Anquetil. Gimondi vincerà altri due giri d’Italia nel 1969 e 1976. Vinse pure un Tour de France nel 1965, ed una Vuelta di Spagna nel 1968. Campione del Mondo su strada nel 1973, vincitore di due Giri di Lombardia, di una Parigi-Roubaix, di una Milano San Remo, ha ottenuto 118 vittorie tra i professionisti. Il 1° giugno ‘67 si corse la Chieti-Riccione di Km. 253; s’aggiudicò la tappa, in volata, dinanzi al plotone compatto, il belga Georges Vandenberghe, professionista dal 1963 al 1972, vincitore di una tappa al Tour de France, dove, nell’edizione del 1968, vestì la maglia gialla per undici giorni.
Maggio 1989
5° arrivo a Riccione 1989 – Il Giro del 1989 si svolse in ventidue tappe, dal 21 maggio all’11 giugno, su di un percorso di 3418 Km. Fu vinto da Laurent Fignon, davanti a Flavio Giupponi ed Andrew Hampsten. Il ciclista francese vinse due giri di Francia ed uno d’Italia. Soprannominato “Il Professore”, per l’abitudine di correre con occhiali da vista, morì prematuramente nel 2010 a causa di un tumore. Il 30 maggio si corse la tappa a cronometro individuale Pesaro-Riccione di Km. 36,8, vinta dal polacco Lech Piasecki, corridore su strada e su pista. Professionista dal 1986 al 1991, nel 1985 fu campione del mondo dilettanti, e nel 1988 nell’inseguimento individuale, Nel 1989, suo anno migliore, vinse tre tappe al Giro d’Italia.