Immagini, documenti, testimonianze. Mostra documentaria e fotografica itinerante che ripercorre la vita e l’eredità sociale e pastorale, parroco della chiesa di San Lorenzo in Strada a Riccione dal 1912 al 1959.
In occasione del 60°anniversario della morte di don Giovanni Montali, grande figura di sacerdote che ha dedicato l’intera esistenza alla sua Chiesa, alla sua Parrocchia e alla sua Città d’adozione, il Comune di Riccione, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto Marvelli” della Diocesi di Rimini e di San Marino – Montefeltro, la Fondazione “Igino Righetti”, in collaborazione con il Comitato d’Area S. Lorenzo e la parrocchia San Lorenzo in Strada, rendono omaggio a un protagonista della storia cittadina della prima metà del secolo scorso.Tutta la sua opera, animata da spirito evangelico, nel solco dei dettami dell’enciclica Rerum Novarum (1881) di Leone XIII, è volta a elevare le condizioni economiche, culturali e sociali della popolazione di una città che sta prendendo forma e che si avvia a costruire una sua propria specifica identità nel territorio.
Don Montali si preoccupa di venire incontro alle necessità delle famiglie più disagiate con la fondazione, nel 1914, della Cassa Rurale di San Lorenzino, nella consapevolezza che la carità non consiste soltanto in aiuti e sovvenzioni, ma deve anche consentire alle persone di diventare protagoniste della propria crescita sociale ed economica.
Non bisogna dimenticare, tuttavia, che lo spirito di carità che anima tutta l’opera di Don Montali nasce da una profonda fede: da qui la necessità dell’apostolato e della cura delle anime. La stima e il rispetto per Don Montali attirano un gran numero si fedeli.
La vecchia chiesa, gravemente danneggiata dal terremoto del 1916, non può essere ricostruita con le antiche dimensioni: bisogna progettare un nuovo edificio che rispetti tutte le norme antisismiche, molto più grande e spaziosa. Don Montali, come suo solito, siede alla macchina da scrivere e inonda di lettere le autorità civili ed ecclesiastiche e i benefattori.
Dopo i danni causati dalla seconda guerra mondiale, fa ricostruire la chiesa di S. Lorenzo chiedendo sovvenzioni allo Stato e ai privati con una instancabile attività epistolare. Allo stesso modo rinascerà la chiesa di San Lorenzo dalle macerie della seconda guerra mondiale.
Convinto assertore dell’importanza dell’educazione, oltre alla creazione di una scuola serale per analfabeti, partecipa al comitato presieduto dal senatore del Regno Prof. Camillo Manfroni per l’istituzione nel 1923 della prima scuola media del neonato Comune di Riccione. Don Montali è fra i primi a intuire il futuro turistico della città. Chiamato a benedire il ponte sul Marano nella litoranea, afferma che Riccione diventerà “uno dei posti più deliziosi e ambiti al mondo”.
Negli anni Trenta, in concomitanza con lo sviluppo turistico della città balneare, Don Giovanni si adopera per edificare una nuova chiesa in zona Alba. La costruzione ha inizio, ma le vicende della secondo conflitto interrompono i lavoro. Bisognerà aspettare il 1948 perché nasca la Parrocchia di Gesù Redentore.
Dopo l’8 settembre del 1943 Riccione è attraversata dalla linea gotica: i tedeschi e gli alleati si fronteggiano e la popolazione civile è stremata dai bombardamenti e dalla fame. L’indomito parroco si adopera instancabilmente per aiutare la gente e mettere in salvo chi rischia la vita perché oppositore del regime o rischia la deportazione in quanto ebreo.
Fu autentico promotore della libertà e della democrazia, contro le derive totalitarie del comunismo e del fascismo. Pagò di persona il suo impegno civile e la sua collaborazione con la Resistenza con l’uccisione del fratello e della sorella, avvenuta il 10 settembre 1944.
Nel secondo dopoguerra, partecipò attivamente alla ricostruzione della città, curando al tempo stesso l’educazione delle giovani generazioni. È di questi anni la richiesta a papa Pio XII di un finanziamento per la costruzione di un centro parrocchiale a San Lorenzo. Nel 1953 scrive una lettera al Presidente della Repubblica per impedire che un campo di aviazione sorga in prossimità del centro abitato di Riccione.
La mostra
10 pannelli corredati da immagini ripercorrono in maniera tematica e cronologica le tappe fondamentali della vita di Don Montali: dagli anni della formazione, all’attività pastorale a San Lorenzo, alle opere sociali a favore della città; dagli anni terribili della seconda guerra mondiale al dopoguerra e alla ricostruzione.
L’esposizione è arricchita da materiali d’epoca, tra cui preziosi documenti e lettere originali a importanti esponenti della chiesa e della politica e anche oggetti appartenuti a Don Giovanni Montali.
Il programma
giovedì 3 ottobre
ore 20:30 – Centro parrocchiale San Lorenzo in Strada – Sala Don Giovanni Montali
Inaugurazione della mostra
ore 21 – Chiesa San Lorenzo in Strada
conferenza
La chiesa di fronte al modernismo e al fascismo: tra carità e politica
Don Giovanni Montali e l’eredità culturale di Igino Righetti
Incontro con prof. Tiziano Torresi (Università degli Studi Roma Tre)
Testimonianze su e di don Giovanni Montali con don Davide Arcangeli, vicario parrocchiale San Lorenzo in Strada, e dottoressa Anna Lucciola.
Moderatore: prof. don Gabriele Gozzi, vice direttore ISSR A. Marvelli
venerdì 25 ottobre
ore 21 – Palazzo del turismo
Saluti delle autorità con Renata Tosi, sindaco di Riccione, e mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini
Conferenza
Igino Righetti e il rinnovamento della cultura cattolica. L’influsso del suo pensiero sulla chiesa e sulla cultura del suo tempo
Prof. Renato Moro, docente di storia contemporanea Università degli Studi Roma Tre.
Moderatore: prof. don Pierpaolo Conti, direttore ufficio pastorale Sociale della Diocesi di Rimini
Apertura mostra:
Centro parrocchiale San Lorenzo
Sala Don Montali
sabato 5 e domenica 6 ottobre
ore 16-22
Palazzo del Turismo
venerdì 25 ottobre
ore 20-23
sabato 26 e domenica 27 ottobre
ore 10-13 / 16-19
Ingresso libero
Visite guidate su prenotazione
Informazioni: IAT tel. 0541 426050