Lettera aperta ai Corianesi
L’amore per la terra in cui viviamo e la convinzione che la politica sia quella nobile arte che Aristotele definì come “l’amministrare la città per il bene e nell’interesse di tutti” ci hanno spinto a scrivere questa lettera aperta congiuntamente, pur nella diversità delle opinioni e delle biografie politiche di ognuno di noi.
Ci rivolgiamo dunque alle corianesi e ai corianesi offrendo la nostra riflessione comune a proposito della vicenda dell’antenna Wind e vogliamo innanzitutto mettere a fuoco il male originale che ci ha condotto alla situazione attuale.
A febbraio 2018, ormai tre anni fa, la società Wind ha comunicato al Comune di Coriano l’intenzione di installare un’antenna per la telefonia mobile nel centro storico del paese. Il Sindaco Spinelli e il vicesindaco Ugolini incomprensibilmente hanno deciso di ignorare la richiesta invece di correre immediatamente ai ripari aggiornando e migliorando il vecchio e ormai inutile Regolamento per l’installazione, il monitoraggio e la localizzazione degli impianti di radiotelecomunicazione che risale al 2004. Si tratta dell’unico strumento in forza ai Comuni per continuare ad avere nelle proprie mani il governo del territorio di fronte alle richieste delle grandi compagnie telefoniche.
La signora Spinelli, il suo vice Ugolini, come pure l’Architetto Masini hanno sempre sostenuto di non aver adottato il regolamento poiché sarebbero stati soldi spesi male e senza frutto ritenendo che tali regolamenti nulla possono contro le multinazionali del settore. In realtà la giurisprudenza dimostra il contrario, ovvero che i regolamenti, se fatti bene, sono efficaci in sede di controversia fra comuni e gestori telefonici e rappresentano l’unico strumento che ci avrebbe permesso di scongiurare quell’orribile pennone sulla nostra collina.
Adottare un regolamento significa stabilire criteri trasparenti, razionali, oltreché criticabili ed emendabili, perché noti.
Non avere un regolamento, al contrario, denuncia chiaramente il desiderio di avere le mani libere al fine di collocare le antenne dove più e meglio conviene secondo criteri per niente dettati dal bene comune, ma da criteri soggettivi, come la scelta disgraziata di deturpare e sacrificare il più importante e significativo monumento di valore storico e monumentale del nostro territorio dimostra ampiamente.
Su quale altare, e a beneficio di chi, è stato sacrificato il Castello?
In seguito, come cittadini corianesi e con i cittadini corianesi, abbiamo partecipato ad oltre quattro mesi di dibattito e di lotta contro una decisione autolesionistica e sventurata della giunta Spinelli-Ugolini che ha preso forma nella delibera di Febbraio 2020 con la quale l’Amministrazione comunale ha autorizzato la società Windtre SpA ad installare la sua antenna di 36 metri sopra il cimitero, accanto al Castello malatestiano, nel cuore di Coriano.
Ora sentiamo il bisogno di condividere con voi il sentimento di disapprovazione verso lo svilimento delle istituzioni messo in atto dal primo cittadino e dal suo vice con quel susseguirsi di dichiarazioni prive di quella serietà e affidabilità che dovrebbe trasmettere chi ha un ruolo istituzionale:
chi rappresenta le Istituzioni non può mentire impunemente, dimostrando così tutto il disprezzo verso i cittadini che quella Istituzione, ha invece il dovere di rappresentare.
Non possiamo dimenticare che più volte il Sindaco ha dichiarato pubblicamente e che si sarebbe trovata una soluzione alternativa e l’antenna non sarebbe stata montata accanto al Castello. L’ultima dichiarazione in questo senso è appena del 2 dicembre!
Tutto ciò mentre la Sovrintendenza sta strenuamente lavorando all’apposizione di un vincolo sul Castello e su tutta l’area circostante grazie alla sensibilizzazione del comitato dei cittadini a dimostrazione della bontà degli argomenti di chi ha difeso il Castello e della stoltezza di chi invece quell’antenna l’ha voluta proprio al Castello come affermato dal Sindaco nelle sue ultime dichiarazioni.
Ma il danno non finisce qui. Si dà il caso che Windtre non sia il solo gestore telefonico in Italia. Altre richieste verranno e altre antenne.
Questo i cittadini di Coriano, capoluogo e frazioni, devono tenerlo a mente, oggi il Castello, e domani?
Le corianesi e i corianesi si devono porre tutti insieme la medesima domanda: come proteggere il paese di Coriano e le frazioni tutte dai prossimi assalti?
Si tratta di una battaglia che possiamo vincere solo se forti di un’opposizione popolare grande ed unita, solo se non ci divideremo per quartieri, solo se ad ogni chiamata risponderemo insieme.
Esattamente il contrario di quello che la signora Spinelli ha tentato di fare fin dall’assemblea di Agosto: mettere i corianesi gli uni contro gli altri.
No, non possiamo tacere sul vergognoso tentativo di dividere gli abitanti del Castello da quelli della Grotta, o da quelli di via G. Di Vittorio.
Non possiamo rimanere indifferenti al tentativo di spaccare una comunità per poterla indottrinare con fantasiose e insostenibili teorie utili solo a mascherare il loro errore.
Nessuno mai ci ha sentito dire che fra l’antenna alla Grotta o in Via Lavatoio o al parcheggio del cimitero ci sia un luogo migliore rispetto ad un altro per quell’antenna.
Ciò che invece gridiamo forte è che crediamo che il tentativo di mascherare quel madornale errore iniziale , abbia condizionato e condizioni ogni possibilità di trovare soluzioni alternative.
Il prossimo futuro vedrà le antenne moltiplicarsi, grandi e piccole: se vogliamo contare qualcosa, se vogliamo opporci alla collocazione delle antenne sulle nostre teste, nei paesi, nei centri storici, accanto agli altri castelli del comune, dovremo far tesoro dell’esperienza di questa prima antenna che ci ha portato via la più valida attrattiva turistica del territorio.
Questa vicenda, la raccolta di quasi mille firme, il formarsi di un comitato spontaneo e trasversale, la resistenza pacifica e civile all’installazione dell’antenna dei giorni scorsi ci insegnano che è quella la strada maestra per far valere le nostre ragioni, per non abbandonare nelle mani delle multinazionali e di amministratori in un possibile conflitto di interessi decisioni che cambiano la vita delle persone, ne modificano pesantemente gli ambienti di vita, ne mettono a repentaglio la salute.
Ora, una volta montata l’antenna della vergogna, palesatesi chiaramente le responsabilità e il metodo mistificatore ed antidemocratico del duo Spinelli-Ugolini occorre mobilitare le energie e le intelligenze di quanti più cittadini possibile affinché le decisioni che riguardano la vita e la salute di tutti non siano prerogativa unica di un sindaco autocrate in piena sindrome di autosufficienza, di un vicesindaco geometra e di una giunta silente e sdraiata a tappeto sotto gli editti della regina.
Ai tanti sfiduciati e disgustati dallo spettacolo di un dibattito abbrutito, diciamo che è necessario saper volare ancora più in su ed oltre l’altezza dell’antenna del castello, pardon del cimitero, per tornare a respirare aria buona, l’aria della partecipazione e della solidarietà.
Crediamo che solo una comunità che sa unirsi per difendere il bene comune difende se stessa da chi non ha come primo interesse il bene comune, ed è per questo che vi chiediamo di unirvi a noi nel dire no all’antenna nel centro storico e dire a questa amministrazione basta bugie.
È venuto il tempo di restituire a Coriano una vita e un dibattito politico serio, aperto, democratico.
L’antenna Wind appena installata nel centro storico di Coriano ci ha messo di fronte ad un indicibile scempio ambientale, alla deturpazione di un’area storica, alla mancanza di rispetto per il luogo dove riposano i nostri morti e non da meno, allo svilimento delle Istituzioni proprio ad opera del Sindaco Spinelli, la stessa che ha la massima carica per rappresentarle.
É il rispetto della democrazia che sta alla base di questo documento di denuncia, pensato e voluto da 10 persone che alle spalle hanno storie e percorsi politici diversi.
Di fronte allo svilimento delle Istituzioni a cui ci hanno fatto assistere il sindaco Spinelli, il suo vice Ugolini e tutta la sua maggioranza, crediamo non si possa più aspettare e assistere silenziosamente.
Il primo cittadino e il suo vice sono le massime cariche che sul territorio hanno il compito di rappresentare i cittadini tutti…un dovere a cui si sono sottratti come ha dimostrato la gestione dell’antenna Wind…mesi e mesi in cui sono susseguite dichiarazioni utili solo a spostare l’attenzione pubblica, prive però della serietà e attendibilità che dovrebbero caratterizzare le parole di un primo cittadino.
Ancor più grave, se così possiamo dire, dichiarazioni in alcuni casi prive di fondamento e volte solo mettere i cittadini uno contro l’altro.
Questo documento, sottoscritto da persone che rappresentano una chiara trasversalità politica, nasce dalla convinzione che sia necessario riportare a Coriano la discussione sui fatti e sul futuro del nostro Comune e per sottrarci definitivamente a quella utile schiavitù che ormai relega tutto al “o sei con la Spinelli o contro Spinelli”.
Una schiavitù di pensiero i cui frutti ora sono sotto gli occhi di tutti…noi non ci preoccupiamo di elezioni o di aggregazioni politiche noi vogliamo farci interprete di una esigenza che nel nostro comune si sente molto forte ed é quella di tornare liberamente a crescere, fare e muoversi al di fuori di schieramenti che con la vita sociale nulla hanno a che vedere e che sono invece soli utili a controllare il pensiero critico.
Crediamo sia tornato il momento di riappropriarsi dei nostri luoghi….proprio con questo intento il documento potrà essere sottoscritto da chiunque ne condivida lo spirito, per conto nostro noi ci impegniamo a far sì che arrivi su ogni tavolo che possa aiutarci a scongiurare atti sciagurati come l’antenna al Castello.
Arangio Giuseppe
Alessandro Cavuoti
Fabio Fabbri
Jari Forte
Giorgio Giovagnoli
Paolucci Cristian
Eros Rambaldi
Aldo Sampaolo
Enrico Santini
Roberta Talacci