Confagricoltura Emilia Romagna: «Bene la Regione che ha accolto la nostra proposta di favorire il lavoro in agricoltura promuovendo misure rivolte a chi è senza occupazione. La risposta del governatore Bonaccini va nella direzione auspicata da Confagricoltura Emilia Romagna»
«Grazie alla Regione Emilia Romagna che ha accolto la nostra proposta di favorire il lavoro in agricoltura promuovendo misure rivolte a chi è senza occupazione: i 135.000 iscritti ai Centri per l’impiego, i disoccupati e inoccupati di settori in crisi come il turismo e il commercio nonché i percettori del reddito di cittadinanza». È soddisfatto il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini, a margine della Consulta agricola organizzata in mattinata dalla Regione Emilia Romagna per affrontare i nodi cruciali dell’emergenza coronavirus, tra cui la carenza di manodopera nei campi nonostante le recenti gelate abbiano ridotto di molto – con punte vicino allo zero in alcuni aree – le stime di produzione 2020 soprattutto di specie frutticole quali le drupacee.
«La risposta del governatore Bonaccini va nella direzione auspicata da Confagricoltura Emilia Romagna. E non solo sul tema degli stagionali – rimarca il presidente Bonvicini -. Anche per l’impegno assunto in raccordo con l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi, nell’accelerare il processo di semplificazione e i pagamenti dei contributi attesi dalle aziende agricole nell’ambito dei progetti previsti dal Piano di Sviluppo rurale; nel fare leva sullo Stato per poter accedere quanto prima alle risorse Ue non spese da altre Regioni. Inoltre siamo fiduciosi – aggiunge il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna – che si possa procedere in tempi stretti all’istituzione di un Tavolo Ortofrutticolo regionale per affiancare le aziende danneggiate da gelate e cimice asiatica e mantenere in vita questo comparto che rischia di scomparire dopo una serie di annate disastrose».
Confagricoltura Emilia Romagna ha anche chiesto alla Regione “di attivarsi sui tavoli nazionali affinché siano immediatamente restituiti i crediti Iva alle imprese agroalimentari del territorio, che sono un pilastro dell’economia regionale e garantiscono la tenuta dell’intero sistema del Food & beverage emiliano-romagnolo”.
Infine sugli strumenti messi in atto per reperire manodopera, l’organizzazione agricola datoriale osserva che arrivano numerose le candidature lungo la via Emilia attraverso la nuova piattaforma Agrijob, lanciata da Confagricoltura per facilitare l’incontro tra aziende agricole e lavoratori. Diversi sono i profili: c’è Antonella che vuole lavorare in agricoltura e garantisce capacità di adattamento, resistenza psicofisica al lavoro manuale e un atteggiamento aperto e collaborativo; Federico, un agente immobiliare impossibilitato a svolgere la sua attività; poi ci sono Sofia, giovane studentessa universitaria, e Cristian, con esperienze nel campo della ristorazione e vendita, entrambi volenterosi e interessati a un impiego nella raccolta di frutta e ortaggi. E Carolina, una neolaureata che a causa dell’emergenza Covid ha visto svanire nel nulla il suo stage all’estero.