Grande apertura il 9 luglio col filosofo Vito Mancuso alla rassegna IL SENSO DELLA VITA. Alle 19,30 già fila ai cancelli per procurasi il posto. Alle 20,30 le oltre 350 sedie erano già piene poi, piano piano mantenendo le distanze, altre 100 persone sono entrate in piedi o sedute per terra negli spazi del giardino sempre sotto il controllo dei vigli urbani. Dice Mancuso: “E la prima uscita pubblica che faccio dopo la pandemia e vedere così tanta partecipazione mi commuove perché l’uomo è relazione. La logica profonda della vita, da come la interpreto io e come tento di riesprimerla nei libri, è quella della relazione armoniosa e generatrice di vita e che appare in modo paradigmatico nel rapporto madre-figlio. Sono consapevole che la vita oltre che armonia contiene disarmonia, oltre che generazione contiene degenerazione, oltre che vita contiene morte. Insomma il negativo mi è ben presente, però vedo che questo momento che chiamiamo negativo è in funzione di un momento più ampio, più profondo che è la generazione della vita. Se gli animali tolgono la vita ad altri animali lo fanno per nutrire se stessi e per la riproduzione della specie. È questo il vero obiettivo dell’esistenza, la vita che genera vita, l’armonia. Una armonia che si farà sempre più complessa.
La vita non è solo vita fisica, ma la vita si dice in molti modi. I greci antichi avevano tre termini bios, fenomeno biologico, zoe, vita animale, vitale, psiche, vita psichica. Dobbiamo pensare la vita come formata da corpo, psiche e spirito, quindi nutrire la vita significa nutrire tutti e tre. Mentre oggi si ha ben chiaro il nutrimento del corpo e abbastanza chiaro il nutrimento della psiche, non si ha abbastanza chiaro quando si deve pensare al nutrimento dello spirito. Questo secondo me è il grande limite della contemporaneità. Un intenso dibattito ha chiuso l’incontro.
Gli altri incontri:
Franco Arminio
Venerdì 10 luglio entrerà in scena il poeta Franco Arminio con una performance intitolata “La cura dello sguardo”. Parlamenti comunitari sulla poesia che nasce dai gesti e dagli incanti quotidiani, una poesia umile e generosa, capace di toccare il cuore di tutti. Ma il poeta farà anche in modo che ci sia, durante la serata, una discussione sulle paure e sulle speranze del tempo che stiamo vivendo.
Marcello Veneziani
Sabato 11 luglio Marcello Veneziani, scrittore e filosofo, proporrà una riflessione dal titolo: “Dispera bene. Accettare la vita e i suoi limiti senza subirla”. Come si può continuare a vivere quando l’età, i fallimenti e le delusioni hanno cancellato la speranza in tutto ciò che in passato dava un senso alle proprie giornate: idee politiche, relazioni umane, l’esattezza rassicurante della scienza, Dio? Veneziani, con il tono di una guida morale, rifletterà sulle regole non scritte del saper vivere, una via di consolazione che pone al centro la virtù dell’amor fati, l’accettazione del destino. Reagire al declino, della civiltà o personale, e far nascere la fiducia dalla disperazione accettando la vita senza subirla, affrontando la realtà e le sfide del presente, nella consapevolezza che il mondo non inizia e non finisce con noi.
Marco Guzzi
Domenica 12 luglio concluderà il filosofo Marco Guzzi nella serata “La vita è l’opera”. Oggi chiederci quale sia il senso della nostra esistenza su questo pianeta risulta scandaloso, se non addirittura sovversivo. Viviamo infatti nella civiltà della rimozione delle domande che vadano al di là dell’immediato, che spesso coincide con i parametri dell’economicismo produttivistico e consumistico. La pressione dei tempi, però, e l’esplosione delle sue contraddizioni apocalittiche, quali l’ultima pandemia, spingono nuovamente molte persone ad ascoltare un grido interiore: per quale scopo, a che pro tutta questa fatica? Qual è il senso di tanta sofferenza, ma anche di tanta creatività? Una delle rivelazioni più forti di questa nostra epoca terminale/inaugurale consiste nella consapevolezza crescente che il senso della vita non sia tanto una specie di tesoro nascosto da ricercare, quanto piuttosto il frutto di un lavoro creativo. Siamo noi cioè che creiamo il senso della nostra esistenza, siamo noi che siamo chiamati a trasformare la nostra vita in un’opera d’arte dotata appunto di bellezza, e quindi di senso.
Le serate si svolgeranno nel giardino della Biblioteca Comunale di Misano Adriatico, inizio alle ore 21.30.
Ingresso libero sino ad esaurimento posti secondo le modalità previste dalle normative.