Luciano Segre col sindaco Matteo Ricci
Il murales
Il sindaco Matteo Ricci: «Il futuro della Memoria ha il volto di Liliana Segre»
Il murales davanti all’Ipsia Benelli, intitolato nel giorno del 76esimo anniversario della Liberazione della città, «è il regalo di Pesaro a una donna straordinaria per i suoi 90 anni (il 10 settembre)», dice Matteo Ricci. «Volevamo essere i primi a farle un dono, anche perché Liliana è fortemente legata alla città. E in questi anni ci ha dato tanto, a partire dalle sue testimonianze nelle scuole». L’opera realizzata da David ‘Diavù’ Vecchiato lega la raffigurazione attuale della senatrice con l’immagine della stessa Segre da bambina, tenuta in braccio dal padre Alberto negli anni Trenta. «Nasce in un luogo fondamentale, all’ingresso del Campus», sottolinea il sindaco. «Sarà l’immagine che i ragazzi vedranno prima di entrare in classe, consentendoci di descrivere la sua battaglia per la Memoria e contro il razzismo, l’odio e l’indifferenza». Aggiunge Ricci: «A Milano, mesi fa, le abbiamo dimostrato simbolicamente che i sindaci e le istituzioni sono la sua scorta e difenderanno sempre i valori della Memoria, della libertà e dell’uguaglianza. Oggi rinnoviamo l’impegno». Il murales è «rivolto al futuro, senza dimenticare il passato. Con un tricolore ‘acido’ sullo sfondo perché le leggi razziali, purtroppo, sono state responsabilità del nostro Paese. L’opera legherà ulteriormente la vita di Liliana alla nostra città. Siamo orgogliosi della sua vicinanza a Pesaro», commenta il sindaco. Commozione visibile per la senatrice a vita, sopravvissuta alla Shoah, accolta al suo arrivo dagli applausi dei presenti: «L’immagine di mio padre che mi tiene in braccio? E’ stata la nostra vita, finché abbiamo potuto. Mi fa piacere che sia stata fatta questa scelta». Rivela Segre: «Appena ho visto il murales, uscendo dall’auto, ho pensato al ponte di Genova. Renzo Piano mi aveva invitato all’inaugurazione, ma non me la sono sentita di andare. Grazie all’opera che la mia carissima Pesaro mi ha dedicato, chi passerà qui dovrà spiritualmente pensare al ponte che ho lasciato nella mia vita. E’ un ponte tra il male e il bene, da me profondamente sentito. Il male si attraversa con il fine di essere diversi da chi l’ha fatto. Non essendogli simili in niente: né nell’odio, né nella vendetta. Scegliendo sempre la vita». Il capro espiatorio, osserva la senatrice, «c’è in tutti i tempi. Ma gli uomini che sanno fare la differenza sceglieranno sempre un ponte che unisce e non chi edifica muri. L’augurio, quindi, è che il murales diventi sempre un ponte nel futuro». Presenti il consigliere comunale di Fano Enrico Nicolelli (delegato dalla Provincia) e la dirigente scolastica Anna Maria Marinai, oltre ai rappresentanti degli istituti scolastici della città. Hanno collaborato gli artisti dell’associazione pesarese ‘Reur Reperti Urbani’, il direttore del progetto Bruno Ialuna, l’ideatore e coordinatore eventi Massimiliano Santini, oltre ai partner dell’iniziativa ‘De Angelis Bruno & Figli srl’, ‘Iem’ e ‘Ivas’. ‘Ricorda. Il futuro della Memoria’ è il titolo dell’opera: «Un invito a prenderci cura di tutti i viventi come fossero nostri figli, genitori o nonni. Perché siamo tutti parte di un’unica vita», rimarcano i promotori.