Due star dell’archetto, il violinista Giuliano Carmignola e il violoncellista Mario Brunello, inaugurano martedì 6 ottobre – ore 21 – il ciclo dedicato alle musiche da camera della 71esima Sagra Musicale Malatestiana. Si intitola Sonar in Ottava il concerto che vedrà assieme ai due grandi virtuosi sul palco del Teatro Galli i solisti dell’Accademia dell’Annunciata diretti da Riccardo Doni.
Il progetto Sonar in Ottava è incentrato sui concerti per due violini di Bach e Vivaldi, eseguiti però con il violino e il violoncello piccolo. Quest’ultimo, in uso fra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, ha la caratteristica di avere quattro corde intonate come quelle del violino, ma accordate un’ottava sotto. “Tra gli strumenti che si appropriavano di altre musiche – spiegano Mario Brunello e Giuliano Carmignola – c’era anche il violoncello piccolo, suonato principalmente dai violoncellisti virtuosi che erano attratti dalle possibilità espressive dei suoni acuti e dalla spinta a emulare i colleghi violinisti.”
Tra le altre pagine, il programma del concerto affiancherà il Concerto in do maggiore RV 508 e il Concerto in do maggiore RV 116 di Antonio Vivaldi al Concerto in do minore BWV 1060 e al Concerto in re minore BWV 1043 di Johann Sebastian Bach, oltre alla Sonata in do minore di Johann Gottlieb Goldberg uno degli allievi prediletti dal Cantor di Lipsia.
“In Vivaldi il gioco è facile, spontaneo, teatrale appunto. – raccontano Brunello e Carmignola – I due personaggi, il violino e il violoncello piccolo, come a passeggio per Venezia, descrivono le prospettive di calli e campielli, si sdoppiano come riflessi sull’acqua dei canali, incontrano dietro l’angolo improvvise scene teatrali o si immergono nella dolce malinconia veneziana. In Bach il dialogo è serrato e l’intreccio tra i due strumenti è più difficile da sciogliere, il contrappunto mantiene incatenate le voci che devono andare avanti alla pari. Nei tempi lenti dei due Concerti però le due voci si lasciano andare alla ricerca di una espressione lirica che scandaglia i sentimenti più profondi e rivela la natura universale delle melodie bachiane.”