Palazzo Garampi, sede del Comune
Ordine degli architetti della provincia di Rimini: “No ai cappotti nei centri storici”. Tutto ciò è una scorciatoia e non è degno dell’ingegno italiano che ha sempre saputo trovare soluzioni “sartoriali” che ci hanno consegnato un paese ricchissimo di centri storici di pregio e autentici.
L’efficienza energetica di un immobile non è una semplice formula matematica che consenta l’adozione di scorciatoie progettuali quali i pannelli isolanti, più o meno organici, proposti come panacea economica e risolutiva di ogni problema.
A questo punto all’orizzonte si cominciano a manifestare delle proposte di inserire questi pannelli di “polistirolo” anche nei centri storici: questo non può che lasciare perplessi e mortificati, perché l’adozione di questa soluzione rischia, in certi contesti, di svilire il valore non solo dell’immobile ma anche del contesto in cui questo sorge.
Ci sono tanti accorgimenti per migliorare le prestazioni termiche degli edifici come, per esempio: garantire il miglioramento termico delle nostre città, con alberature, cinture verdi, forestazioni urbane, riducendo quindi il δ termico tra temperatura esterna ed interna; aumentare la permeabilità dei suoli e la rinaturalizzazione del suolo urbano; assecondare la morfologia urbana, la morfogenesi degli edifici; adottare quegli accorgimenti della nostra architettura vernacolare e rurale che tradizionalmente rispondevano alle esigenze di isolamento termico quanto, se non forse meglio, di certe soluzioni tecnologicamente avanzate ma estremamente energivore.
Mentre il cappotto termico in cortina può tranquillamente risolvere i problemi per l’edilizia delle nostre periferie, se adottato nei centri storici si verrebbe a creare una discrasia tra l’edilizia storica minore (ma che contribuisce al tessuto urbano dei centri storici in modo significativo) e quella monumentale. Immaginiamo una strada con parte delle cortine degli edifici con il “cappotto termico” stereometricamente perfetti e quelle porzioni ancora originarie, con murature secolari e tutte le imperfezioni che ne restituiscono l’autenticità. I centri storici hanno valore non per i singoli edifici, ma per l’insieme che rappresentano. Senza dimenticare che il cappotto ricopre le lesioni che sono in qualche modo le spie dei fenomeni degenerativi e che si possono controllare proprio perché sono visibili e non coperti da un elemento incongruo, che si giustappone e non si stratifica con le preesistenze.