Presepi dal mondo: una cinquantina nelle vetrine e nei palazzi… e palazzetto.
Una Natività moderna in polistirolo alla porta del Duomo: è realizzata dai giovani.
Alla XVII edizione, la propongono la Caritas diocesana di Rimini e pastorale Migrantes in una modalità nuova: itinerante.
Grazie alla collaborazione dell’associazione Zeinta de Borg e al sostegno del Comune di Rimini, numerosi negozi del centro storico hanno messo a disposizione la propria vetrina per dare spazio a una natività proveniente da diverse parti del mondo. In alcuni casi la vetrina è stata allestita insieme agli immigrati che hanno dato la propria disponibilità per preparare il presepe della propria nazione, in altri casi il presepe è stato offerto dalla Caritas diocesana al negoziante che lo ha poi messo in mostra nella propria vetrina.
Hanno aderito all’iniziativa anche Icaro Communication e ilPonte settimanale, che hanno ‘offerto’ le proprie finestre su via Cairoli come vetrina; i ragazzi dell’Enaip che hanno realizzato il presepe presso l’Arco d’Augusto; i profughi ospiti della Laudato si’ che hanno creato delle decorazioni natalizie esposte nelle finestre della struttura della Caritas che li ospita; alcuni luoghi dello sport, come il Palazzetto dello Sport ‘Flaminio” di Rimini (grazie all’assessorato dello Sport di Rimini) e il Palazzetto dello Sport di Villa Verucchio (grazie a Villanova Basket Tigers); le volontarie del negozio Lazzaro, che durante tutto l’anno danno nuova vita e bellezza agli abiti che non vengono più indossati, vendendoli a offerta libera per poter offrire un ulteriore aiuto alle persone in difficoltà che si rivolgono alla Caritas.
La scelta di allestire la mostra nelle vetrine dei negozi è nata per: portare la speranza e la bellezza del Natale nella nostra città, evitando situazioni di assembramento e permettendo una visibilità della mostra dall’esterno; sostenere la rete dei negozi locali che in questo periodo stanno lottando contro la spietata concorrenza della vendita on-line; far sentire le comunità migranti presenti nella nostra diocesi, parte del nostro tessuto sociale partecipando con presepi caratteristici della propria cultura.
“In questo tempo di pandemia abbiamo bisogno di sentirci tutti fratelli, di fare spazio a Gesù che nasce in mezzo a noi, nelle nostre strade. . – spiega Isabella Mancino, Caritas diocesana, l’anima dell’iniziativa – Per trasmettere messaggi di speranza ci siamo fatti accompagnare dall’ultima Enciclica del Papa Fratelli Tutti, inserendo brevi citazioni in ciascun presepe”.
Una Natività è presente anche sulla porta d’ingresso della Basilica Cattedrale di Rimini. Si tratta di una grande opera, alta 2,5 mt, realizzata dagli studenti universitari del Centro Universitario Diocesano (CUD), italiani e stranieri che, insieme, hanno dato vita a una scultura di polistirolo che mostra un Giuseppe e una Maria moderni, che abbracciano il loro Gesù Bambino in modo affettuoso e attento. “La scelta di aver messo un’opera fatta dai giovani in Duomo – aggiunge la Mancino – non è affatto casuale. Nasce dal desiderio di una Chiesa che vuole mettere i giovani al centro, una Chiesa che sa che i giovani, insieme, sanno costruire grandi cose, essere esempio e non futuro, ma presente vino in mezzo a noi”.
“La riproposta del presepe nei negozi, lungo le vie della citta – è il commento del Vicario generale della Diocesi di Rimini, don Maurizio Fabbri – non è solo il recupero di un segno simbolico caro alla tradizione natalizia, ma richiamo al vero significato del Natale, da non ridurre a semplice tempo di acquisti o di vacanza ma da riscoprire nella sua origine cristiana: lo stupore per un Dio che si fa uomo, prende la nostra carne, e in Gesù ci dona «un fratello che viene a cercarci quando siamo disorientati e perdiamo la direzione; un amico fedele che ci sta sempre vicino; il suo Figlio che sempre ciperdona e ci risolleva dal peccato» (Papa Francesco)”.
“Il 2020 è un anno straordinario, e in anni eccezionali si posso inventare modalità nuove per mantenere vive le tradizioni. – ha detto l’assessore all’Ambiente e allo Sviluppo Sostenibile del Comune di Rimini, Anna Montini – Il presepe itinerante inetto da Caritas e Migrantes è una di queste risposte al passo coi tempi, che accompagna anche i commercianti in questa fase difficile, ed è capace di far interagire insieme giovani italiani e stranieri: tanti di loro sono iscritti al Campus universitario di Rimini”.
“In questo tempo di pandemia siamo stati stimolati a cercare altre strade – ammette il direttore della Caritas diocesana, Mario Galasso – , altre modalità per coinvolgere la città, la comunità. Presepi dal mondo è una proposta per tutti, per una comunità coesa nel nome della Fratelli tutti di Papa Francesco”.
“Nel riminese sono presenti persone di origine straniera di oltre 80 nazionalità differenti. – prosegue Cesare Giorgetti, responsabile di Migrantes diocesana – Sono i più isolati tra gli isolati. Una Chiesa e una città che vogliano dirsi inclusive debbono tener presenti queste persone e farsi loro vicine, anche con proposte come Presepi dal mondo”.
“Zenta di Borg è un’associazione che unisce cultura e impresa, ed è possibile farlo. – assicura Antonio Cuccolo – Un’iniziativa come il presepe itinerante 2020 aiuta a scoprire e riscoprire le tradizioni, favorisce l’integrazione, aiuta il dialogo e l’accoglienza. È un valore aggiunto di questo Natale”.
La Caritas ha realizzato un manifesto dell’iniziativa, e una simpatica mappa a colori in cui sono segnalati tutti i presepi allestiti, i luoghi in cui sono collocati e una breve spiegazione del presepe stesso e da chi è stato realizzato.