Da sinistra: Annamaria Carlini, Cicchetti, Tiziana Perin e Busetti
Pronto soccorso-Medicina d’urgenza, Tiziana Perin nuovo primario; ruolo che già ricopriva come facente funzioni dal pensionamento del dottor Marco Galletti. E’ stata presentata in una conferenza stampa cui ha partecipato assieme al direttore sanitario dell’Ausl Romagna Stefano Busetti e al direttore medico del presidio ospedaliero di Rimini –Santarcangelo – Novafeltria Gianfranco Cicchetti.
Laureatasi in Medicina all’Università di Padova nel 1986, la professionista ha conseguito la specializzazione in “Tisiologia e Malattie dell’Apparato respiratorio”, sempre presso la stessa università, nel 1990. Numerosissime le successive qualifiche professionali conseguite, l’idoneità per l’emergenza sanitaria e vari corsi in diagnostica per immagini e di management delle unità operative.
A livello professionale ha iniziato la sua carriera all’Ospedale San Salvatore di Pesaro e successivamente si è occupata di continuità assistenziale, medicina generale, pneumologia, anestesia rianimazione e del servizio trasfusionale sempre presso strutture sanitarie del pesarese. Nel 1996 inizia la sua attività presso il “Pronto soccorso e Medicina d’urgenza” dell’Ospedale di Rimini, presso il quale dal 1996 al 2006 ha gestito personalmente la fase di trasferimento dei pazienti in ricovero dal Pronto soccorso ai vari reparti e anche ad altre strutture, fase molto delicata che influenza in modo importante il benessere del paziente. Dal 2007 al 2015 è stata referente per la formazione del Dipartimento “Emergenza – Urgenza” e di tutoraggio dei neo-assunti e dal 2015 in poi referente per la qualità delle cure. Dal 2009 p stata responsabile della struttura semplice di “Medicina d’Urgenza”, che ha scopo di osservazione e stabilizzazione dei pazienti dopo la fase intensiva del “Pronto soccorso”. A fine 2018, in qualità di facente funzione, ha intrapreso una riorganizzazione del “Pronto soccorso” che ha portato ad una limitazione della presa in carico in particolare dei codici gialli, nonostante il loro aumento di numero. Negli ultimi mesi del 2019, insieme ai colleghi dell’Oncologia e della “Terapia antalgica”, la dottoressa Perin ha collaborato alla realizzazione di un ambulatorio ad hoc per i pazienti oncologici che, a seguito di riacutizzazione delle loro patologie normalmente gestite a domicilio, hanno bisogno di accedere al Pronto soccorso.
Nel corso della sua carriera la dottoressa Perin ha partecipato alla realizzazione di numerose linee guida e protocolli organizzativi, relativi, ad esempio, al triage dei pazienti, al trattamento dei pazienti con patologie pneumologiche, alle consulenze, al paziente psichiatrico, allo scompenso cardiaco ed, in particolare, al trattamento del paziente con ictus, per il quale è fondamentale l’individuazione tempestiva dei sintomi e l’avvio al trattamento con trombolisi o al centro di riferimento di Cesena per il trattamento endovascolare radioguidato in Neuroradiologia.
Molto intensa anche l’attività didattica, svolta per colleghi e a livello universitario, sempre sulla medicina di emergenza/urgenza, prima a Rimini poi in Ausl Romagna, nonché l’attività associativa e scientifica.
L’attività di reparto. L’Unità operativa di “Pronto Soccorso e Medicina d’urgenza” di Rimini contempla il Pronto soccorso e la Medicina d’Urgenza e ad essa attengono anche i Punti di primo intervento di Santarcangelo e Novafeltria. Il Pronto soccorso gestisce oltre centomila accessi l’anno, dei quali circa 48 mila sono relativi a percorsi specialistici (ortopedia d’urgenza, radiologia d’urgenza, oculistica e così via) mentre dei restanti 52mila accessi circa, il 14,3 per cento porta al ricovero del paziente. Il “Pronto soccorso” di Rimini è centro di riferimento provinciale per le patologie tempodipendenti come ad esempio patologie cardiologiche acute, grossi traumi, ictus. Sempre in “Pronto soccorso” è presente l’”Osservazione intensiva” (obi), con 5 posti letto utilizzati per pazienti che non hanno le caratteristiche per il ricovero ma che devono restare appunto in osservazione fino ad un massimo di 24 ore.
In “Medicina d’urgenza” vede circa tremila pazienti l’anno, con degenza media di 3,7 giorni, ed ha una dotazione complessiva di 29 posti letto e ospita persone che, dopo la fase acuta hanno bisogno di un ulteriore inquadramento diagnostico terapeutico ma non presentano le caratteristiche per un ricovero in reparto.
Il dottor Busetti ha ricordato che questa direzione ha effettuato la nomina di oltre 70 primari, di cui un terzo per le strutture del Riminese, “e tra esse la dottoressa Perin, ottima professionista cresciuta all’interno del nostro ospedale. Riteniamo sia la persona giusta per svolgere il ruolo, non facile, di gestire il Pronto soccorso, reparto estremamente delicato, e traguardarlo verso obiettivi di presa in carico sempre più puntuale e complessiva”.
Il dottor Cicchetti ha a sua volta ribadito che “il Pronto soccorso in molte circostanze è il punto di primo accesso dei pazienti alla nostra struttura, ed è un punto nevralgico per l’intero ospedale ed anche per questo la scelta della dottoressa Perin, molto stimata tra i colleghi, riteniamo sia quella giusta”.
La dottoressa Perin, oltre a presentare se stessa e l’attività dell’unità operativa, ha sottolineato l’importanza di una collaborazione molto stretta coi professionisti, sia del reparto sia delle altre strutture organizzative aziendali, e con la componente assistenziale: “infermieri ed oss si occupano dell’assistenza diretta dei pazienti, un ruolo molto delicato ed importante”. La professionista ha inoltre evidenziato che “sebbene a livello nazionale vi sia una scarsità, sul mercato del lavoro, di medici specialmente per il settore dell’emergenza, la nostra Azienda sta continuando a reclutarne, tant’è vero che presto sarà indetto un nuovo concorso”. Il tutto “nell’ottica di dare risposte adeguate al nostro territorio turistico e ricchissimo di eventi, basti pensare al raduno degli Alpini in maggio, e di perseguire i nuovi obiettivi che ci vengono dalla Regione, in particolare il trattamento complessivo del paziente entro sei ore almeno nel 90 per cento dei casi, obiettivo dal quale non siamo molto distanti e che intendiamo superare”.