Alessandro Rapone, presidente di Amir
Rapone, presidente di Amir: “Il sistema idrico integrato è la risposta agli effetti del cambiamento climatico. Tuteliamo la risorsa ma anche le infrastrutture”. Domenica 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua.
Per Amir SpA l’occasione per richiamare l’attenzione sulla centralità del sistema idrico integrato, soprattutto in un momento critico come quello che stiamo vivendo. “Non è infatti così scontato quel che accade quotidianamente nelle nostre case, poter aprire il rubinetto e disporre di acqua buona da bere; giorno e notte, senza alcun limite, per qualsiasi necessità. Anche semplicemente per lavarsi le mani, come ci viene raccomandato in questi giorni”, invita a riflettere Alessandro Rapone.
A ricordarci quanto sia preziosa l’acqua sempre più frequentemente è l’aumento delle temperature, con il conseguente intensificarsi di eventi meteorologici estremi, tempeste di fuoco, alluvioni, siccità… Il cambiamento climatico è il tema che ci sottopone questo World Water Day, purtroppo sopraffatto, come tutto e tutti, dall’emergenza coronavirus. Sullo sfondo la grande questione ambientale però incalza.
“Abbiamo di fronte una sfida decisiva: si tratta di garantire un futuro sostenibile ad un elemento imprescindibile per la vita sulla terra. È indispensabile che ognuno dia il proprio contributo, d’accordo, ma all’interno di uno sforzo collettivo condiviso. Proprio perché acqua significa tante cose – alimentazione, condizioni igienico-sanitarie, agricoltura, industria… – serve quanto prima un piano d’azione interdisciplinare. Un piano che abbia il suo elemento propulsore nel sistema idrico integrato”.
A ricordarci quanto sia preziosa l’acqua sempre più frequentemente è l’aumento delle temperature, con il conseguente intensificarsi di eventi meteorologici estremi, tempeste di fuoco, alluvioni, siccità… Il cambiamento climatico è il tema che ci sottopone questo World Water Day, purtroppo sopraffatto, come tutto e tutti, dall’emergenza coronavirus. Sullo sfondo la grande questione ambientale però incalza.
“Abbiamo di fronte una sfida decisiva: si tratta di garantire un futuro sostenibile ad un elemento imprescindibile per la vita sulla terra. È indispensabile che ognuno dia il proprio contributo, d’accordo, ma all’interno di uno sforzo collettivo condiviso. Proprio perché acqua significa tante cose – alimentazione, condizioni igienico-sanitarie, agricoltura, industria… – serve quanto prima un piano d’azione interdisciplinare. Un piano che abbia il suo elemento propulsore nel sistema idrico integrato”.
“Oggi ci è più chiaro che per prevenire o quantomeno mitigare l’impatto di possibili crisi idriche la risposta vada cercata proprio nel ciclo dell’acqua, quella complessa filiera che dal prelievo alla fonte, passando per distribuzione e raccolta fognaria, si conclude con la depurazione. Quindi tutela della risorsa, ma anche tutela delle infrastrutture di supporto e servizio – dice Rapone – È questa la formula su cui concentrarci perché il sistema possa continuare a lavorare nelle più diverse condizioni, sia di disponibilità che di richiesta della risorsa, garantendo una qualità di vita sempre più ecocompatibile”.
Il tema investimenti certo pesa su manutenzione e potenziamento delle infrastrutture. “Ma va anche considerato che l’acqua è un bene di consumo di massa. Il servizio idrico integrato quindi è un ottimo investimento anche dal punto di vista economico. Per gli enti locali, nel caso di Amir SpA Rimini Holding SpA e i Comuni soci, l’acqua con le sue infrastrutture, reti, serbatoi, impianti di sollevamento e di depurazione, costituisce un patrimonio essenziale, garanzia di un servizio di qualità, efficiente, a costi sostenibili per gli utenti”.
Un traguardo ma anche uno spunto per guardare più avanti, con la giusta consapevolezza. Non solo in questa occasione.