Palazzo comunale
Rimini Holding, utile per 2,8 milioni nel 2021.
Parere favorevole ieri pomeriggio in V Commissione alla proposta di modifica del bilancio di previsione 2020 e al bilancio di previsione 2021-2023 di Rimini Holding, la società del Comune a cui fanno capo le più importanti partecipazioni societarie dirette o indirette.
Il bilancio 2021-2023 di Rimini Holding illustrato dall’assessore Gian Luca Brasini, dal dirigente Mattia Maracci e dall’amministratore unico della Holding Paolo Faini presenta ancora una volta risultati economici previsionali positivi di circa 2,8 milioni di euro nel 2021, di circa 3 milioni di euro nel 2022 e 2,5 milioni nel 2023, con previsione di distribuzione di risorse al Comune per 2,6 milioni di euro nel 2021 e 800mila euro in ciascuno degli anni 2022 e 2023. Un percorso positivo a cui si associa il dato di un debito della holding del Comune di Rimini nel 2020 sceso a circa 845 mila euro a fine 2020 e che sarà completamente estinto entro la metà del 2023.
Il bilancio di previsione 2021-2023 prevede di proseguire l’obiettivo nell’attuazione del piano di razionalizzazione per le partecipazioni indirette possedute dal Comune attraverso la holding. Un programma che tra 2021 e 2022 potrebbe interessare da una parte il Centro Agro-Alimentare Riminese, dall’altra Amir e Romagna Acque – Società delle Fonti. Si tratta di due operazioni al momento oggetto di approfondimento, l’esito del quale sarà sottoposto poi al Consiglio Comunale per le opportune considerazioni. Per quanto riguarda il Caar, la proposta al vaglio è quella di una eventuale integrazione volontaria del Centro Riminese con le altre tre società di gestione dei centri agro-alimentari di Bologna, Parma e Cesena. Per quanto riguarda Romagna Acque – Società delle Fonti, la razionalizzazione è legata al progetto ancora in itinere della “società patrimoniale idrica unica della Romagna”. In questo caso la proposta è quella del conferimento in Romagna Acque – Società delle Fonti dei rispettivi rami idrici da parte delle 5 società patrimoniali locali di Rimini, della provincia di Forlì-Cesena, dell’area di Faenza e Lugo e di Ravenna.
Queste due azioni si integrano a quelle già previste nel piano e che prevedono, tra le altre, il completamento della liquidazione di Rimini Reservation e la vendita integrale della partecipazione in Riminiterme. A luglio scorso infatti il Comune ha pubblicato un avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse per l’acquisto dell’82,67% del capitale sociale di Riminiterme spa o, in alternativa, del 100% di Rimiterme Sviluppo srl. Un avviso con cui il Comune mirava a verificare l’attrattività attuale o di prospettiva degli immobili – in particolare della “ex colonia Novarese” – e dell’attività termale della società partecipata per i mercati nazionali ed internazionali, per poi orientare la predisposizione di un prossimo futuro bando per la selezione del contraente. All’avviso ha risposto un soggetto, la società Renco, sulla cui offerta è stata redatta una relazione di approfondimento. Le funzioni e le destinazioni di un compendio strategico per la zona di Rimini sud come quello detenuto da Riminiterme saranno dettagliate in un accordo di programma che sarà sottoposto alle valutazioni del Consiglio Comunale.
Risultati positivi anche per il bilancio di previsione 2020 di Rimini Holding, oggetto di modifica anch’essa discussa in Commissione e che consiste nella previsione di distribuzione al socio unico Comune di Rimini di ulteriori dividendi per 2,6 milioni di euro in aggiunta all’importo di 4,6 milioni di euro già previsto ed erogato per il 2020, per una distribuzione complessiva di 7,2 milioni di euro di riserve per l’anno in corso.