Giuliano Lanzetti
“Abbiamo dato vita a un gruppo denominato
Rinascita Pubblici Esercizi dove abbiamo creato una
petizione online da presentare al governo.
Il documento sarà on-line da mercoledì 15 aprile e
prevede soluzioni per la nostra categoria dei pubblici
esercizi.
Documento di fronte al quale lo Stato non può
permettersi di ignorare, perdendo l’intero comparto
della ristorazione, il fiore all’occhiello dell’economia
italiana rappresentante il 12% del PIL”
Rinascita Pubblici Esercizi dove abbiamo creato una
petizione online da presentare al governo.
Il documento sarà on-line da mercoledì 15 aprile e
prevede soluzioni per la nostra categoria dei pubblici
esercizi.
Documento di fronte al quale lo Stato non può
permettersi di ignorare, perdendo l’intero comparto
della ristorazione, il fiore all’occhiello dell’economia
italiana rappresentante il 12% del PIL”
A parlare è Giuliano Lanzetti il magnate della ristorazione
riminese e considerato dagli esperti di settore uno dei
migliori profili d’Italia nel campo della ristorazione:
“Quello che sembrava certo fino a febbraio oggi non lo è
più.
Un’emergenza che parte come sanitaria e che a ragion di
senno ha comportato le chiusure di quasi tutte le attività
produttive italiane, ma che sfocerà in una crisi economica
senza precedenti dal dopoguerra ad oggi e che
coinvolgerà tutto il tessuto economico italiano, ma non tutto
nella medesima maniera.
Chi come noi opera nel settore dell’hospitality e dei pubblici
esercizi il ritorno alla normalità non sarà per nulla breve e
scontato.
Dunque, tenendo in considerazione i numeri alla mano sarà
un problema che coinvolgerà tutta la nostra penisola poiché
il nostro settore tra imprenditori, dipendenti, professionisti,
fornitori, servizi e…settori pubblici e statali coinvolge milioni
di italiani.
Da questa pandemia però una cosa buona è nata: i
ristoratori romagnoli si sono uniti in un movimento apolitico
per aiutarsi, confrontarsi e soprattutto trovare soluzioni al
problema a cui sembra nessuno pensi in maniera concreta.
riminese e considerato dagli esperti di settore uno dei
migliori profili d’Italia nel campo della ristorazione:
“Quello che sembrava certo fino a febbraio oggi non lo è
più.
Un’emergenza che parte come sanitaria e che a ragion di
senno ha comportato le chiusure di quasi tutte le attività
produttive italiane, ma che sfocerà in una crisi economica
senza precedenti dal dopoguerra ad oggi e che
coinvolgerà tutto il tessuto economico italiano, ma non tutto
nella medesima maniera.
Chi come noi opera nel settore dell’hospitality e dei pubblici
esercizi il ritorno alla normalità non sarà per nulla breve e
scontato.
Dunque, tenendo in considerazione i numeri alla mano sarà
un problema che coinvolgerà tutta la nostra penisola poiché
il nostro settore tra imprenditori, dipendenti, professionisti,
fornitori, servizi e…settori pubblici e statali coinvolge milioni
di italiani.
Da questa pandemia però una cosa buona è nata: i
ristoratori romagnoli si sono uniti in un movimento apolitico
per aiutarsi, confrontarsi e soprattutto trovare soluzioni al
problema a cui sembra nessuno pensi in maniera concreta.
Una categoria unita che tende la mano al governo per
non affogare. Abbiamo studiato facendo tavoli di lavoro e
passando tante giornate, giorno e notte, tutti insieme con
commercialisti e avvocati per analizzare la situazione e
venirne a capo.
Sia chiaro: NON CERCHIAMO ASSISTENZIALISMO e
siamo pronti a fare sacrifici, ma ci vuole lungimiranza e
giustizia economica per il nostro settore, perché oggi come
non mai potrebbe crollare e assisteremmo alla chiusura di
innumerevoli attività con conseguenti licenziamenti.
I provvedimenti messi in atto dal governo sono insufficienti
e a mio parere sono stati spiegati in maniera poco chiara..
Ad esempio: lo sanno gli imprenditori che chiedendo
prestiti sopra i 25.000 euro dove lo stato dichiara il 90% di
garanzia statale la banca può comunque chiedere il 100% di
garanzia dell’imprenditore dove si mette a rischio tutto il suo
patrimonio personale?
Abbiamo dato vita a un gruppo denominato Rinascita
Pubblici Esercizi dove abbiamo creato una petizione
online da presentare al governo.
Il documento sarà on-line da mercoledì 15 aprile, sono già
migliaia gli imprenditori della ristorazione che stanno
entrando a far parte del gruppo nonostante la pagina sia
appena stata aperta ancora priva del documento che
prevede soluzioni per la nostra categoria e soprattutto
soluzioni per lo Stato che non può permettersi di perdere.
non affogare. Abbiamo studiato facendo tavoli di lavoro e
passando tante giornate, giorno e notte, tutti insieme con
commercialisti e avvocati per analizzare la situazione e
venirne a capo.
Sia chiaro: NON CERCHIAMO ASSISTENZIALISMO e
siamo pronti a fare sacrifici, ma ci vuole lungimiranza e
giustizia economica per il nostro settore, perché oggi come
non mai potrebbe crollare e assisteremmo alla chiusura di
innumerevoli attività con conseguenti licenziamenti.
I provvedimenti messi in atto dal governo sono insufficienti
e a mio parere sono stati spiegati in maniera poco chiara..
Ad esempio: lo sanno gli imprenditori che chiedendo
prestiti sopra i 25.000 euro dove lo stato dichiara il 90% di
garanzia statale la banca può comunque chiedere il 100% di
garanzia dell’imprenditore dove si mette a rischio tutto il suo
patrimonio personale?
Abbiamo dato vita a un gruppo denominato Rinascita
Pubblici Esercizi dove abbiamo creato una petizione
online da presentare al governo.
Il documento sarà on-line da mercoledì 15 aprile, sono già
migliaia gli imprenditori della ristorazione che stanno
entrando a far parte del gruppo nonostante la pagina sia
appena stata aperta ancora priva del documento che
prevede soluzioni per la nostra categoria e soprattutto
soluzioni per lo Stato che non può permettersi di perdere.
troppo importante per il PIL italiano e per i milioni di posti di
lavoro, nelle richieste anche una burocrazia molto più snella
che ci consentirà di evolverci dopo questa disgrazia al posto
di regredire.
Siamo già in contatto con tutte le più importanti
associazioni di categoria a cui chiediamo di appoggiarci e
con le più importanti realtà imprenditoriali del nostro
settore in italia, dalla Toscana alla Lombardia, dall’Emilia
alla Liguria che hanno già proposto il loro appoggio.
La prospettiva e le voci che circolano sono quelle dove una
riapertura da parte dei pubblici esercizi prevederà un
distanziamento sociale che vorrei analizzare.
Con la messa in opera del distanziamento sociale a 1 metro
le nostre attività subiranno una riduzione fatturato di circa
un 60%, (ipotizzando di poter lavorare a pieni regimi e
questa la vedo molto dura) questo significa che se non
verremo supportati da importanti provvedimenti come quelli
proposti nella nostra petizione pochissime attività potranno
arrivare ad un punto di pareggio poiché lo scostamento è
troppo importante e pertanto saremo soggetti a fallimento
o chiusura.
Considerando che l’81% delle attività del mondo della
ristorazione sono società di persone e rispondono
illimitatamente con il patrimonio personale e che le SRL che
si sono indebitate hanno fatto firme a garanzia personali e
dunque rispondono illimitatamente ci troveremo di fronte a
minimo un 50% di fallimenti societari e ad una
desertificazione del settore dei pubblici esercizi che è
sempre stato un fiore all’occhiello dell’economia italiana
e rappresenta un 12% del PIL.
lavoro, nelle richieste anche una burocrazia molto più snella
che ci consentirà di evolverci dopo questa disgrazia al posto
di regredire.
Siamo già in contatto con tutte le più importanti
associazioni di categoria a cui chiediamo di appoggiarci e
con le più importanti realtà imprenditoriali del nostro
settore in italia, dalla Toscana alla Lombardia, dall’Emilia
alla Liguria che hanno già proposto il loro appoggio.
La prospettiva e le voci che circolano sono quelle dove una
riapertura da parte dei pubblici esercizi prevederà un
distanziamento sociale che vorrei analizzare.
Con la messa in opera del distanziamento sociale a 1 metro
le nostre attività subiranno una riduzione fatturato di circa
un 60%, (ipotizzando di poter lavorare a pieni regimi e
questa la vedo molto dura) questo significa che se non
verremo supportati da importanti provvedimenti come quelli
proposti nella nostra petizione pochissime attività potranno
arrivare ad un punto di pareggio poiché lo scostamento è
troppo importante e pertanto saremo soggetti a fallimento
o chiusura.
Considerando che l’81% delle attività del mondo della
ristorazione sono società di persone e rispondono
illimitatamente con il patrimonio personale e che le SRL che
si sono indebitate hanno fatto firme a garanzia personali e
dunque rispondono illimitatamente ci troveremo di fronte a
minimo un 50% di fallimenti societari e ad una
desertificazione del settore dei pubblici esercizi che è
sempre stato un fiore all’occhiello dell’economia italiana
e rappresenta un 12% del PIL.
Ergo, noi imprenditori siamo famosi per la visione e per la
nostra lungimiranza. Dalla visione arriviamo alla
progettazione e dalla progettazione passiamo
all’esecuzione. In questo momento ci stanno togliendo il
primo tassello, la visione, la speranza che per noi è tutto
e che da seguito a tutto il resto.
Se non hanno contributi per poterci sostenere che cambino
i regolamenti che trattano i fallimenti societari e che
vadano a lavorare sulle centrali rischi bancarie per dare
una seconda opportunità alle aziende che falliranno a
causa del covid-19 avvicinandoci ad un modello americano
(QUINDI GIA’ PRESENTE NEL MONDO) perché l’alternativa,
con le legislazioni in essere ad oggi, questa crisi ci lascerà
senza milioni di imprenditori che NON potranno mai più fare
impresa e portare valore per la nostra nazione oltre che
posti di lavoro.
Vi chiediamo pertanto di aiutarci, di prendere scelte
coraggiose che possono salvare milioni di italiani, di parlarci
chiaro e in maniera onesta non promettendo garanzie che
poi sono garanzie che per legge vengono dopo l’escussione
dei nostri patrimoni e di fare basta di fare campagne
elettorali anche sotto una calamità di questo tipo perché
oggi l’unico obiettivo comune è salvare le vite italiane e
salvare il futuro economico della nostra nazione.
Vi invitiamo a visionare il documento da noi proposto che
troverete all’interno del gruppo Facebook RINASCITA
PUBBLICI ESERCIZI e lasciare la vostra adesione su
www.rinascitape.it
nostra lungimiranza. Dalla visione arriviamo alla
progettazione e dalla progettazione passiamo
all’esecuzione. In questo momento ci stanno togliendo il
primo tassello, la visione, la speranza che per noi è tutto
e che da seguito a tutto il resto.
Se non hanno contributi per poterci sostenere che cambino
i regolamenti che trattano i fallimenti societari e che
vadano a lavorare sulle centrali rischi bancarie per dare
una seconda opportunità alle aziende che falliranno a
causa del covid-19 avvicinandoci ad un modello americano
(QUINDI GIA’ PRESENTE NEL MONDO) perché l’alternativa,
con le legislazioni in essere ad oggi, questa crisi ci lascerà
senza milioni di imprenditori che NON potranno mai più fare
impresa e portare valore per la nostra nazione oltre che
posti di lavoro.
Vi chiediamo pertanto di aiutarci, di prendere scelte
coraggiose che possono salvare milioni di italiani, di parlarci
chiaro e in maniera onesta non promettendo garanzie che
poi sono garanzie che per legge vengono dopo l’escussione
dei nostri patrimoni e di fare basta di fare campagne
elettorali anche sotto una calamità di questo tipo perché
oggi l’unico obiettivo comune è salvare le vite italiane e
salvare il futuro economico della nostra nazione.
Vi invitiamo a visionare il documento da noi proposto che
troverete all’interno del gruppo Facebook RINASCITA
PUBBLICI ESERCIZI e lasciare la vostra adesione su
www.rinascitape.it