Coronavirus, spazio sicuro all’aperto per disabili sulla collina. “Spazi sicuri all’aperto” è il progetto realizzato attraverso la collaborazione tra l’ASL della Romagna e il Comune, grazie alla fondamentale disponibilità dell’Unità Pastorale Gesù Risorto.
L’ampio giardino della Casa dell’Ospitalità, nella frazione marignanese di Santa Maria, ospiterà i minori con disturbi dello spettro autistico o altre forme di disabilità accompagnati da un genitore o tutore.
Attualmente hanno aderito 4 famiglie marignanesi.
Le modalità di accesso saranno regolate da un piano di prenotazione settimanale gestito da operatori del Centro autismo. I turni di accesso saranno: 10-12 e 15-17 e verranno stabiliti dei turni settimanali con apposito calendario.
L’ASL ha stilato un preciso protocollo igienico-sanitario di comportamento che gli adulti accompagnatori si impegnano a rispettare.
Importante è inoltre ricordare a tutte le famiglie con persone con disabilità fisiche o mentali una nota specifica di fine marzo da parte della Regione Emilia Romagna che ha chiarito che i cittadini con disabilità, o con problemi fisici o psichici, possono uscire per attività fisica o altre attività correlate alla propria condizione di salute, solo se strettamente necessario e osservando le regole di distanziamento sociale, eventualmente accompagnate da un familiare o da chi lo assiste.
Le Aziende USL, su richiesta dell’interessato o del familiare che lo rappresenta, rilasciano una certificazione che attesti la condizione o lo stato di disabilità e le eventuali ulteriori informazioni ritenute necessarie.
L’Amministrazione precisa: “Come per quanto attiene all’ambito di prevenzione del contagio, è la Sanità che ci sta guidando sulle norme e misure preventive e di cura, così per le persone con disabilità si è cercato di trovare strumenti nuovi per rispondere alle esigenze fondamentali di sempre insieme all’ASL. L’interruzione di abitudini e di percorsi terapeutici individuali a causa della sospensione dei servizi educativi, o di centri diurni e laboratori mirati, per alcune persone può comportare un significativo grado di compromissione fisica o psichica. I progetti come “Spazi sicuri all’aperto” sono strategie ed interventi determinanti sia per la persona con disabilità, che per i familiari che mai più di adesso sono pienamente in prima linea per tutto il tempo nell’affrontare tutte le sfide che una situazione di disabilità grave porta con sé. Teniamo a ringraziare tutte le persone e realtà che stanno aiutando a dare segni di vicinanza e sostegno in questo periodo davvero complicato: ASL, i Servizi Sociali, la Parrocchia, i volontari dell’Associazione Davide Pacassoni e tutti i cittadini che stanno contattando spontaneamente le persone, bambini, ragazzi, adulti ed anziani che si trovano in una stato di fragilità fisica o mentale.”