Libro “Le case del cuore”, il mondo delle nostre campagne nell’opera di Giancarlo Frisoni. Viene
presentato sabato 22 febbraio, ore 17,30 a Montecchio.
presentato sabato 22 febbraio, ore 17,30 a Montecchio.
Poeta, narratore, pittore e fotografo, autodidatta e profondo conoscitore del mondo contadino, attraverso un lavoro di ricerca durato 30 anni, presenta un libro bellissimo che racconta la straordinaria bellezza che mani esperte hanno realizzato durante i secoli, costruendo case coloniche perfettamente integrate con l’ambiente.
“Solo pochi grandi architetti riescono a conservare una dimensione ‘naturale’ capace di manifestarsi nel rapporto aureo fra edilizia e ambiente; pochi grandi architetti e un’innumerevole serie di anonimi fabbricatori di case coloniche, purtroppo sempre più rare, che si stagliano nei paesaggi rispettandone le forme, l’armonia, i colori”.
Questo Mondo prende vita nell’opera di Frisoni che viene presentata in anteprima dallo stesso autore a Casa Fabrica di Montecchio, attraverso la proiezione di immagini inedite del suo importante archivio fotografico sulla vita nella campagna della Val Marecchia e della Val Conca.
Nell’occasione l’architetto Leo Marino Morganti interverrà sul tema “Le case coloniche un patrimonio che va protetto” esaminando il caso di San Marino e le sue norme di tutela.
Giancarlo Frisoni ha già pubblicato per Aiep Editore “La ambola del tempo perduto”, un grande romanzo ambientato nelle campagne della bassa Romagna che traccia col dolore e il timore le linee essenziali di un ambiente ormai definitivamente perduto. Come pittore, usa materiali naturali che diventano tele informali, da cui traspare la forza di una natura amica/nemica, come dea da rispettare. I suoi quadri sono stati esposti alla Biennale d’Arte di Venezia e in importanti gallerie d’arte italiane e straniere.
Saro Di Bartolo scrive nella presentazione de “Le case del cuore”: “Il libro ci parla di mestieri, arti artigianali, sapori, odori, agricoltura, animali. Ci propone paesaggi ed architetture rurali un tempo vive, ma oggi ormai abbandonate. Luoghi divenuti silenziosi e dimenticati, a cui dedica immagini e prosa che raccontano delle vite ivi trascorse. Così facendo rende merito a quanti vi hanno vissuto le proprie esistenze, spesso vite consumate dalla dura fatica e dai sacrifici, vite di stenti immensi. Storie di miserie catturate a quanti, forti o fragili, ne hanno fatto dono a Giancarlo, che oggi le regala a noi, attraverso i suoi profondi pensieri e le sue immagini. Documenti che entrano nell’animo, commoventi e spesso struggenti. Nell’opera di questo Autore il confine tra delicata prosa e toccante poetica è sottile.”
“Solo pochi grandi architetti riescono a conservare una dimensione ‘naturale’ capace di manifestarsi nel rapporto aureo fra edilizia e ambiente; pochi grandi architetti e un’innumerevole serie di anonimi fabbricatori di case coloniche, purtroppo sempre più rare, che si stagliano nei paesaggi rispettandone le forme, l’armonia, i colori”.
Questo Mondo prende vita nell’opera di Frisoni che viene presentata in anteprima dallo stesso autore a Casa Fabrica di Montecchio, attraverso la proiezione di immagini inedite del suo importante archivio fotografico sulla vita nella campagna della Val Marecchia e della Val Conca.
Nell’occasione l’architetto Leo Marino Morganti interverrà sul tema “Le case coloniche un patrimonio che va protetto” esaminando il caso di San Marino e le sue norme di tutela.
Giancarlo Frisoni ha già pubblicato per Aiep Editore “La ambola del tempo perduto”, un grande romanzo ambientato nelle campagne della bassa Romagna che traccia col dolore e il timore le linee essenziali di un ambiente ormai definitivamente perduto. Come pittore, usa materiali naturali che diventano tele informali, da cui traspare la forza di una natura amica/nemica, come dea da rispettare. I suoi quadri sono stati esposti alla Biennale d’Arte di Venezia e in importanti gallerie d’arte italiane e straniere.
Saro Di Bartolo scrive nella presentazione de “Le case del cuore”: “Il libro ci parla di mestieri, arti artigianali, sapori, odori, agricoltura, animali. Ci propone paesaggi ed architetture rurali un tempo vive, ma oggi ormai abbandonate. Luoghi divenuti silenziosi e dimenticati, a cui dedica immagini e prosa che raccontano delle vite ivi trascorse. Così facendo rende merito a quanti vi hanno vissuto le proprie esistenze, spesso vite consumate dalla dura fatica e dai sacrifici, vite di stenti immensi. Storie di miserie catturate a quanti, forti o fragili, ne hanno fatto dono a Giancarlo, che oggi le regala a noi, attraverso i suoi profondi pensieri e le sue immagini. Documenti che entrano nell’animo, commoventi e spesso struggenti. Nell’opera di questo Autore il confine tra delicata prosa e toccante poetica è sottile.”