di Gianfranco Vanzini
“Monoclonali subito, zero burocrazia. Così tengo liberi i letti dell’ospedale”
E’ il titolo di un articolo pieno di buon senso, di intraprendenza e di buona volontà apparso su La Verità (7.12.2021).
Mi è sembrato troppo bello e rassicurante per non fargli da megafono e proporlo.
Dice il dr. Renzo Scaggiante – Direttore del Reparto Malattie Infettive dell’Ospedale di Belluno e Coordinatore del Servizio Infettivologico della Provincia – : ” Quando nella primavera scorsa l’Aifa, – Agenzia Italiana del Farmaco – ha dato la possibilità di utilizzare la terapia con gli anticorpi monoclonali, dando anche alcune indicazioni, nello specifico: pazienti sopra i 65 anni, diabetici, ipertesi, cardiopatici, eccetera persone insomma che potevano avere un rischio clinico di peggioramento in base alla propria situazione, la Regione Veneto ha fatto subito un portale dove i medici di base dovevano mandare le richieste online per sottoporre le persone positive al covid, alla terapia.
Il portale era una buona idea ma purtroppo un po’ troppo lenta e burocratica. Ho pensato una soluzione artigianale, ho detto al mio Direttore Sanitario: “Invece di aspettare che sia il medico di famiglia a inviarci la richiesta perché non ci facciamo mandare direttamente qui, tutti i giorni, dai nostri laboratori, i tamponi che trovano positivi? Lui ha accettato e così, ogni giorno telefono in media a 40 persone, a volte anche molte di più, dipende dai tamponi, chiedo loro se hanno qualche malattia, se sono ipertesi … ma soprattutto se sono vaccinate oppure no. Il vaccino infatti ha già una quantità di anticorpi per cui, anche se una persona risulta positiva, non ha generalmente una malattia polmonare in atto.
In questo modo intercetto la stragrande maggioranza di persone che sono veramente a rischio e gli somministro subito gli anticorpi monoclonali. L’efficacia, ho notato che è del 100% se si agisce nelle 24 ore dalla rilevazione della positività del paziente. Il giorno dopo queste persone stanno già meglio… così facendo non vanno incontro alle complicanze polmonari che sono quelle che fanno sì che la persona venga ricoverata.”
L’articolo prosegue raccontando che in questo modo il dr. Scaggiante, rispetta le regole, cura i pazienti e, tenendo vuoto il suo ospedale, abbassa anche i costi di gestione. Poiché le quantità di farmaci che gli passa la Regione non gli sono sufficienti si è fatto mandare da altre Regioni le dosi che restano inutilizzate.
E’ esempio da seguire, e le Regioni che dormono andrebbero svegliate.