di Gianfranco Vanzini
Quanto accaduto in Unione Europea con l’uscita delle linee guida per una “comunicazione inclusiva” (anche se frettolosamente ritirate) deve farci riflettere. Proporre un piano di comunicazione che cancella le parole “Natale”, “Maria”, “Giuseppe”, con l’intento di evitare discriminazioni, è quanto di più discriminante l’Unione europea potesse pensare.
Se l’Europa ha raggiunto la civiltà che ha, la cultura che ha, la capacità che ha di accogliere, questo non lo deve ai suoi governanti (re, imperatori, politici) che si sono succeduti nei secoli, ma lo deve unicamente alle sue origini: il Cristianesimo con la sua “rivoluzione incruenta”, davvero unica e irripetibile. Questo è un dato di fatto.
Purtroppo l’Europa ha consapevolmente abbandonato da tempo le sue radici cristiane e ora le vuole cancellare anche nelle tradizioni e nelle feste popolari. Anche questo è un dato di fatto.
Ora i governanti Europei stanno cercando di far perdere pian piano il senso della vita , la profondità dei gesti, la bellezza e la meraviglia della storia di salvezza che il Signore ha pensato per tutti gli uomini e questo mi preoccupa molto. E’ una brutta china che non può portare niente di buono.
Questa non è l’Europa che i fondatori avevano pensato. Stiamo attenti.