“Questo Lungomare s’ha da fare e il mare s’ha da vedere” relativo all’invio di una serie di osservazioni e controproposte agli enti proposti sul progetto di riqualificazione del Lungomare di Cattolica, sottoscritto da Cattolica Coraggiosa, Cattolica Futura, Cattolica in Azione, Partito Democratico, Partito Socialista, Rifondazione Comunista e Verdi – Europa Verde.
Ben venga il nuovo Lungomare di Cattolica: su questo siamo tutti d’accordo.
Che sia, però, un Lungomare che il mare lo esalti e lo celebri, come merita, e non un Lungomare in cui il mare lo si intraveda tra un chiosco e l’altro. Che sia un lungomare aperto, proteso verso il mare. E, soprattutto, che sia un Lungomare senza nuovo cemento e con il verde, quello vero, che ombreggia, che contribuisce a ridurre la temperatura, non quello asfittico che compare sul tetto dei chioschi in costruzione, solo per far bella mostra in sede di rendering.
Vorremmo un Lungomare senza balaustre e senza inciampi, fatto di gradoni a mare, su cui nelle calde sere d’estate ci si possa sedere, in pace. È così che immaginiamo il lungomare del futuro.
A tal fine, abbiamo presentato le nostre osservazioni a tutti gli enti competenti, chiedendo di valutare i seguenti aspetti:
1) eliminare i chioschi (ingannevolmente definiti “pop-up”, come se fossero strutture temporanee e poco invasive) che ostruiscono la vista a mare o, al limite, riposizionarli in modo che non intralcino e, in ogni caso, che occupino la minor superficie possibile;
2) utilizzare materiali eco-compatibili e non, ancora una volta, il cemento (i chioschi saranno, secondo il progetto, costrutti di cemento);
3) concepire la viabilità in modo elastico e reversibile e, quindi, in modo che numero di corsie e sensi di marcia possano essere adattati in base alla stagione;
4) assicurare la massima presenza possibile di verde nei giardini de Amicis, nel progetto una piazza di cemento;
5) rivalutare la capillarità dell’impianto geotermico in modo che vada a beneficio al maggior numero di attività possibile e non solo ai chioschi, come tra l’altro prevedeva il progetto che ha ottenuto i fondi regionali.
Un riesame delle decisioni assunte scongiurerebbe, altresì, il rischio di trasferimento della guardia medica, attualmente ubicata tra hotel Kursaal e hotel Vienna, nella zona periferica delle Navi, come è stato ipotizzato in sede di commissione municipale.
Non stiamo chiedendo molto, ma solo di continuare a vedere il mare, di eliminare il cemento e progettare in maniera lungimirante, ascoltando tutta la cittadinanza (e non pochi privilegiati).
Dopo cinque anni di scelte prese esclusivamente a Palazzo Mancini senza una reale condivisione, molte delle quali rivelatesi più che discutibili, vista l’importanza dell’opera, l’Amministrazione potrebbe cominciare ad ascoltare.
Cattolica Coraggiosa
Cattolica Futura
Cattolica in Azione
Partito Democratico
Partito Socialista
Rifondazione Comunista
Verdi – Europa Verde