di Gianfranco Vanzini
Cattolica. UN AMORE INFINITO: la bicicletta. (1)
O meglio un amore vero per chi usa la bicicletta.
Parliamo della “pista ciclabile” di Cattolica. Tutti conosciamo la genesi di questa pista, figlia di una moda
passeggera e soprattutto di una volontà di accedere ad un contributo finanziario della Regione.
Esaminiamola con attenzione e senza preconcetti.
Partiamo dall’ingresso a Cattolica per chi viene da Misano, fino all’inizio di via del Prete (all’incrocio con via Genova), tutto ok. Lasciamo le cose come stanno.
Da via Genova al Porto la pista ciclabile non serve più, e si può eliminare senza problemi e con molti vantaggi. Infatti, all’ingresso di Cattolica è già ben visibile un cartello che limita la velocità per tutti a 30 Km orari.
Ciò significa che nessun veicolo può superare la velocità di km. 30 orari. Un normale ciclista mediamente va ad una velocità di circa 15 km. Dall’incrocio con via Genova fino alla via Corridoni sono circa 1.000 mt. (1 Km). Percorrere un kilometro ad una velocità di 30 km orari o di 15 km significa impiegare, al massimo, circa 2 minuti in più. Non mi sembra che sia una perdita di tempo preoccupante.
Sarebbe invece, a mio avviso molto bello dire a chi entra in Cattolica in bicicletta o con un monopattino: “Siete i benvenuti circolate liberamente e rispettate le regole del codice stradale. Non vi obblighiamo a fare percorsi predeterminati, andate dove volete ma correttamente. (Per esempio, rispettate i sensi unici).
In questo modo si può ripristinare, senza spese e senza complicazioni (solo aggiornare la segnaletica) il doppio senso di marcia in via Del Prete, e liberare i posti auto di via Matteotti e Corridoni oltre 40 stalli.
La prossima volta parliamo del LUNGOMARE.