L’assessore Maria Elena Malpassi
Educazione, più fondi per gli educatori di sostegno a 57 ragazzi
di Daniela Ruggeri
Numeri importanti quelli stanziati dall’amministrazione misanese a sostegno dell’educazione: sono 370.000 euro, le economie messe a disposizione per l’attuale anno scolastico, circa 40.000 euro in più rispetto all’anno precedente.
Settore importante, per chi amministra la cosa pubblica, soprattutto per offrire sollievo alle famiglie che hanno difficoltà nella gestione dell’attività didattica.
”Il numero dei bambini e ragazzi che, abbiamo sul nostro territorio – racconta l’assessore al Sociale Maria Elena Malpassi – certificati, cioè che hanno diritto all’educatore sono 57, a partire dal nido fino alle scuole superiori. La spesa complessiva, messa a disposizione dal Comune, è maggiore quest’anno e ciò dipende sia da un aumento di casi, che da una maggiore richiesta di ore da svolgere, oltre all’incremento della tariffa oraria. ”
Cosa vuole dire esattamente ”certificati”, perchè è proprio su questo punto che c’è stato qualche malumore da parte di alcuni genitori.
”Si parla di certificazione medica che viene rilasciata, dopo una diagnosi, da un neuropsichiatra. Ovviamente, non è mio compito fare valutazioni mediche, per cui noi amministratori attraverso tali strumenti ed un Pei, Piano Educativo Individuale, di cui la scuola è in possesso, insieme al Dirigente, e, ad un insegnante di riferimento, si decide chi riesce a gestire la didattica a distanza o no. La didattica in presenza, per le famiglie che avevano piacere di far frequentare giornalmente la scuola ai loro figli, è sempre stata garantita, da subito, sia nelle scuole dell’infanzia, (età 0-6 anni), che alle medie”, continua l’assessore al ramo, chiarendo alcuni punti, ”Il mio compito è fornire gli strumenti tecnici, come ad esempio tablet, ne abbiamo acquistati 50, per un importo di 6.500 euro, di cui 4.000 euro coperti da un contributo del comune, nonchè 30 notebook, ed un numero adeguato di ore per permettere a tutti coloro che sono indicati dall’Ausl, di poter godere di una certa continuità scolastica, senza la quale farebbero dei passi indietro e vanificherebbero il lavoro eseguito fin qui, ma non sono certo io a poter dire chi è più o meno grave e chi, quindi, può fare la Dad o in presenza”.
Il Decreto 7 agosto 2020 e la successiva Ordinanza 9 ottobre 2020, emanata dal Ministero dell’Istruzione, normano le situazioni in cui svolgere o meno il servizio, ”garantendo l’attività in presenza per gli alunni con disabilità e per tutti gli alunni che presentano disturbi specifici dell’apprendimento e bisogni educativi speciali”.
”Ad agosto – continua l’assessore Malpassi – si svolge un ”tavolo operativo” tra amministrazione, scuola e Ausl, dove si decide il monte ore da destinare a questo settore. Se le ore sono state ridotte, quelle della Dad, non è per fare economia, ma perchè gli studenti non fanno orario pieno. Quest’anno il bando è stato vinto dalla ”Cooperativa Ancora” che fornisce il personale. L’insegnante di sostegno viene scelto dal Ministero, e svolge una certa quantità di ore, il ”buco” viene coperto dagli educatori della cooperativa”.
Per chi è poco avvezzo alle dinamiche sociali, l’assessore Maria Elena Malpassi si mette a disposizione di chi volesse saperne di più e capire certi meccanismi burocratici, anzi auspica un maggior interesse da parte della cittadinanza, verso tale importante ramo dell’attività amministrativa, dove la parola d’ordine è imparzialità.