Pesaro, la sinagoga
Giornata della memoria, Pesaro lo celebra insieme agli studenti
Alle 11:30, il 27 gennaio, viene trasmesso il video realizzato insieme agli studenti di Pesaro in contemporanea sui social del Comune e nelle aule scolastiche
La città torna a stringersi – simbolicamente – per celebrare e onorare la Giornata della Memoria istituita in ricordo del 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche abbatterono i cancelli di Auschwitz.
Il video «raccoglie il cammino condiviso fatto dalle istituzioni, dagli studenti e dai loro docenti negli ultimi 6 anni».
Realizzato dal filmaker Davide Lomma, si alterneranno le voci del sindaco Matteo Ricci, del presidente del Consiglio comunale Marco Perugini, dell’assessore alla Gentilezza e alla Crescita Giuliana Ceccarelli. E le testimonianze, i racconti e i messaggi realizzati dai ragazzi, dagli insegnanti e dalle istituzioni scolastiche del territorio dal 2015 per sottolineare la necessità di vivere, anche quest’anno, la Giornata della Memoria.
«Una responsabilità da rispettare in ogni condizione – ha detto Perugini -. C’è un virus molto più insidioso, duraturo e forte di quello che occupa i riflettori in questi mesi: è quello della discriminazione e dell’intolleranza. Lo stesso che, 76 anni fa, uccise più di 6 milioni di persone. È un avversario di cui parlare e da combattere, quotidianamente e con costanza».
«Non volevamo che questa ricorrenza passasse sotto silenzio. Per questo, insieme ai docenti di ciascun istituto, all’UST di Pesaro-Urbino, al Conservatorio, abbiamo pensato che quest’anno “il fare memoria” potesse realizzarsi attraverso un filmato da condividere nello stesso istante, per sentirci vicini» ha sottolineato Ceccarelli.
Nel ringraziare tutti per il contributo, Perugini e Ceccarelli hanno augurato agli studenti «che queste emozioni rimangano nel percorso personale di crescita di ciascuno, insieme alla consapevolezza che non si può restare indifferenti, ma bisogna impegnarsi affinché queste nefandezze non si ripetano e quella storia non si scolorisca nella nostra memoria».