Mauro Papalini, presidente degli industriali di Pesaro Urbino
Papalini, presidente degli industriali: “Le soluzioni non sono più rinviabili”
“Da anni continuiamo a rinviare la soluzione di un problema che riguarda le imprese della
nostra provincia: la carenza di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, che in verità è di tutte
le Marche e che ha determinato un aumento significativo dei costi sostenuti dalle imprese
per il conferimento dei rifiuti, una ricorrente difficoltà nel reperire impianti disponibili al
trattamento, ma soprattutto l’impossibilità di sottoscrivere accordi di lunga durata con i
fornitori di servizi o i gestori di impianti, con la conseguenza di non poter avere un pieno
governo dei propri costi aziendali”. Il presidente di Confindustria Marche Nord – Territoriale
Pesaro Urbino, Mauro Papalini, torna a chiedere “un percorso lineare” per arrivare alla
realizzazione di “una rete di servizi e di una struttura impiantistica di qualità”.
“ Le nostre aziende hanno di per sé la necessità di ridurre al minimo il consumo di materie
prime e di energia – ha sottolineato Papalini – e da sempre lavorano in un’ottica di
economia circolare, ma la fase di smaltimento finale dei residui di produzione non è
eliminabile tout court”. Il presidente ha ricordato che “tutte le categorie economiche hanno
in vario modo rappresentato alle istituzioni la necessità di mettere in campo azioni per
affrontare il problema”: la risposta ricorrente è stata che la pianificazione pubblica in
materia di rifiuti non può incidere sulla realizzazione di impiantistica destinata alla gestione
dei rifiuti speciali. “Ma se è vero che non compete al pubblico decidere quali e quanti
impianti debbano essere costruiti per il trattamento dei rifiuti speciali – chiosa -, è anche
vero che la carenza impiantistica, peraltro comune anche alla gestione dei rifiuti urbani,
diventa un problema della collettività quando non consente alle imprese di un territorio di
essere competitive”. La produzione di rifiuti speciali pesa per circa l’80% sulla produzione
totale dei rifiuti, “pertanto chi pianifica e regola questo ambito non può pensare di
concentrarsi solo sul segmento dei rifiuti urbani, ignorando le necessità del territorio”.
Secondo Papalini, dunque, “l’infrastrutturazione del territorio, compresa la presenza degli
impianti di trattamento e smaltimento finale, costituisce l’ossatura necessaria per poter
continuare ad operare con competitività ed attirare nuovi investimenti”. Avere impianti
vicini consente la pianificazione e la riduzione dei costi di conferimento a carico delle
imprese, riduce l’inquinamento atmosferico derivante dai trasporti dei rifiuti, evita il rischio
che si manifestino criticità improvvise. La richiesta del presidente degli industriali pesaresi
è, dunque, rivolta alle istituzioni locali perché “condividano una strategia industriale che
faccia riferimento alla gestione integrata dei rifiuti con l’impegno a rendere realizzabili e
non ostacolare le iniziative che vadano in questa direzione, anche perché gestire questa
problematica in emergenza metterebbe in ulteriore difficoltà tutto il sistema produttivo
pesarese, a cominciare dal manifatturiero”.